Il Milan pareggia ma è come se avesse perso. Contro l'Udinese in casa, a San Siro, il Milan non va oltre l'1 a 1. Si può sicuramente affermare che il Milan non é molto fortunato in questo momento. Gigio Donnarumma avverte un dolore, un problema ai flessori della coscia destra, e così al suo posto va in porta Reina all'11esimo del primo tempo. Al 40esimo del primo tempo Paquetà si infortuna, per la precisione una distorsione tibio tarsica alla caviglia destra e lascia il campo per fare spazio a Castillejo, proprio nel match in cui finalmente Gattuso si é deciso a giocare con Paquetà trequartista e le due punte. 

Infatti Rino Gattuso ha proposto un cambio di modulo. Dal 4/3/3 al 4/3/1/2 con G.Donnarumma in porta, Abate, poi sostituito al 67esimo da Calabria, Musacchio, Romagnoli, Laxalt, in difesa, Bakayoko, Biglia, Calhanoglu a centrocampo e Paquetà trequartista dietro le due punte Piatek e Cutrone. Questa é stata la formazione iniziale. L'infortunio di Paquetà non ci voleva, perché il brasiliano era il migliore in campo del Milan fino a quel momento. Buone verticalizzazioni, dava la sensazione di poter essere molto pericoloso. Dietro le punte si trova molto a suo agio. Anche l'intesa tra Piatek e Cutrone é stata buona. Con Paquetà dietro i due possono giocare insieme. Si intendono alla grande. Da un cross di Cutrone é nato il vantaggio di Piatek di testa dopo che Musso, portiere dell'Udinese, aveva respinto il suo tiro di destro. E' importantissimo che Gattuso non si faccia condizionare da questo pareggio. Deve andare avanti con il 4/3/1/2 o eventualmente optare per un 4/2/3 /1. Non deve riproporre il 4/3/3.

A Gattuso contesto la mancanza di coraggio. Dopo il pareggio di Lasagna, al 64esimo del secondo tempo, Ringhio, sapendo che il pareggio serve a poco e che era fondamentale vincere questo match, doveva rischiare, osare di più, togliendo Biglia, che ha giocato male, è stato molle e poco lucido, e mettendo un elemento offensivo al suo posto, anche Suso, anche a costo di lasciare solo Bakayoko a centrocampo e giocare con Suso, Castillejo e Calhanoglu dietro Piatek e Cutrone. Un Milan a trazione anteriore. Inoltre non mi sono piaciuti i corner sprecati. Dai calci da fermo, e in particolare dai calci d'angolo non riusciamo mai ad essere pericolosi.

Piatek, Paquetà e Cutrone sono stati i migliori in campo per il Milan. Partita da 7 per Piatek e da 6,5 per Paquetà e Cutrone. Sufficiente anche la prova di Bakayoko, meglio nel primo che nel secondo tempo, dove é sembrato un pò più stanco, e la coppia di centrali difensiva Musacchio-Romagnoli. Sufficiente anche la prova di Reina, sempre attento. Male Abate e Laxalt, mai propositivi e utili in fase offensiva. E insufficienti anche Calhanoglu e Castillejo.

Il Milan ha sicuramente un blocco mentale. E un pochino preoccupa, perché anche un anno fa abbiamo avuto lo stesso identico crollo psico-fisico nello stesso periodo. Soliti problemi dovuti anche all'inesperienza e dall'avere una squadra molto giovane. Non riusciamo a fare quel salto di qualità mentale, come se il Milan avesse paura di crescere, di andare oltre. Il Milan fa 30, ma non fa 31. Testa e gambe, ma soprattutto testa. Bisogna lavorare a livello mentale, sulla testa della squadra. Quei pochi veterani che abbiamo in rosa, quei pochi uomini esperti, e mi riferisco in particolare a Pepe Reina, insieme a Gattuso e a Leonardo e Maldini devono riuscire a trasmettere la giusta mentalità al gruppo. 

Siamo ancora in corsa per un posto in champions. Dobbiamo sperare anche nei passi falsi delle altre concorrenti, in particolare Inter, Roma e Lazio. E inoltre sperare anche nella Dea Bendata, perché occorre un pò di fortuna, nel calcio come nella vita. In questo momento non siamo fortunati. Tuttavia il cambio di modulo é positivo. il 4/3/1/2 per andare in Champions può essere una svolta positiva. Sperando che la Dea Bendata ci regali un pò di fortuna.

"A volte é come se la vita cogliesse uno dei suoi giorni e gli dicesse: "Voglio regalarti tutto!" Sarà uno di quei rosei giorni che splende nella memoria quando tutti gli altri saranno stati dimenticati." ASTRID LINDGREN