Vedendo la partita Milan-Napoli, mi è venuta in mente una vecchia storiella che si narrava tanti anni fa. Ora ve la racconto in breve.

Due fanciulle, di cui una molto bella e l'altra un poco meno, erano in cerca del proprio compagno per la vita. La più bella aveva tanti ammiratori, tante proposte, tante avance, ma l'imbarazzo per le moltepilci scelte a sua disposizione le impedì di sceglierne uno, che fosse quello giusto per lei. L'altra, invece, aveva un singolo ammiratore, che deluso dalla prima, scelse di corteggiare la più bruttina, sicuro di poter avere più successo. Ebbene, la fanciulla meno carina prese subito al volo l'occasione e, senza tentennamenti ed usando scaltrezza e perseveranza, lo sottrasse alla prima fanciulla, ed ammaliandolo con le sue buone maniere, ne fece il compagno per la vita.

Bene, storie di vita, storie di calcio...
Ma adesso passiamo alla partita. Primi 20 minuti dominati dal Milan, che costruiva occasioni da rete e situazioni pericolose e sembrava dovesse concretizzare la sua superiorità da un momento all'altro. Grandi interventi di Meret, una difesa attenta ed arcigna in area di rigore del Napoli, hanno impedito il peggio. Il Napoli non riusciva a mentenere palla in avanti e nè a fraseggiare in palleggio per allentare la pressione del Milan, complice anche di un evidente errore concettuale commesso da Spalleti e di cui parlerò dopo. Il Napoli per far fronte a questa superiorità netta, complice anche una buona schermatura da parte dei centrocampisti del Milan su Lobotka, ha cercato di abbassare Zielinski per costruire gioco, ma mancava un terminale offensivo che potesse far risalire la squadra ed accompagnare le azioni offensive. Di conseguenza, il pallino del gioco era sempre nei piedi del Milan, a cui però mancava la giusta cattiveria per sfondare, complice forse di una sindrome narcisista. Il Napoli nel primo tempo ha cercato di limitare i danni, appoggiandosi molto su Kvaratskhelia per mantenere palla ed inventare qualcosa, peraltro ben marcato da Calabria, mentre l'altro centrocampista, Anguissa, sembrava completamente spaesato e costantemente in affanno sia nelle chiusure difensive che nelle ripartenze.
Il primo tempo si concludeva 0 a 0, ma si aveva l'impressione che se il Milan fosse rientrato nel secondo tempo con una determinazione ed una cattiveria maggiore, specialmente nell'area di rigore avversaria, avrebbe fatta sua la partita con sufficiente faciltà. Pioli sosituiva Kjaer, già ammonito ed in difficoltà a chiudere i raddoppi sulla destra su Kvaratskhelia, con Kalulu, e Calabria, per infortunio.
E qui è cambiata in parte la partita. Dest, il sostituto di Calabria, dimostrava che non è ancora pronto in fase difensiva per il campionato italiano, commettendo un fallo stupido, quanto inutile, su Kvaratskhelia, cercando di anticiparlo, ma colpendo il piede del georgiano. che era in area di rigore in una posizione defilata ed innocua. Rigore battuto da Politano e con qualche affanno, rigore battuto malissimo, ma il Napoli era in vantaggio.
Qui Pioli ha cercato di mettere dalla panchina forze fresche ed ha introdotto in partita tutto l'arsenale offensivo che aveva a disposizione, anche se molto limitato dalle grandi assenze di cui pativa il Milan. Comunque il suo intento ha portato frutti, grazie anche all'ennesimo errore tattico di Spalletti, che nel frattempo faceva entrare Zerbin e Simeone per Politano e Raspadori. Se il cambio di Simeone per Raspadori, aveva una sua logica, quello di Zerbin, peraltro ala sinistra e non destra, quindi fuori posizione, è sembrato disastroso fin dall'inizio. Theo Hernandez che fino a quel momento , era  stato ben bloccato da Politano, ha trovato strada libera ed in una sua incursione sulla sinistra ha messo a centro un bel pallone per Giroud, che da vero centravanti, si faceva trovare pronto ad insaccare; 1 a 1, ma risultato che andava ancora molto stretto al Milan. Ma ecco che dopo poco succedeva l'imponderabile: contropiede del Napoli, cross dalla sinistra di Mario Rui, inzuccata di Simeone, che ben si divincolava dai 3 difensori del Milan, che nell'area di rigore facevano le belle statuine senza altri avversari da marcare, ed il pallone terminava in rete alla sinistra di Magnan, incolpevole, 2 a 1 per il Napoli. 
Successivamente altra grande occasione per il Milan con Kalulu, che ben liberato in aerea di rigore, da solo centra in pieno la traversa.
Gli ultimi 15 minuti sono stati un assedio del Milan alla porta del Napoli, ma infruttuosi, mancando nel Milan una vera seconda punta da area di rigore (Raspadori sarebbe stato l'ideale, negli spazi stretti ed ingolfati, avendo dribling stretto e tiro pulito in area di rigore).

La partita termina quasi al minuto 97' con la vittoria del Napoli, e con le grandi recriminazione del Milan per il risultato finale, meritando il pareggio e forse qualcosa in più.
Pioli non ha nulla da recriminare a se stesso, ha fatto tutto bene e presentando in campo una squadra armonica e ben allenata. Unico appunto da fare , ma questo è rivolto a tutti gli allenatori moderni: in aerea di rigore un centrale difensivo, non deve guardare la palla, ma deve guardare l'avversario che è solo in aerea!!!! Quando impareranno gli allenatori a fare tesoro di questo? Mah... Comunque bravo Pioli, allenatore, umile e capace, serio ed attento che ha saputo plasmare una bella squadra anche senza nomi eclatanti! Invece su Spalletti non uso gli stessi aggettivi, presuntuoso e testardo. Mettere Raspadori come centravanti è un esperimento già fatto sia da Mancini in nazionale che da lui stesso, con il medesimo risultato: un fallimento! Raspadori non è un Felix o un Aguero, che pur con la stessa morfologia, sanno far alzare la squadra, non ha queste caratteristiche. Inoltre mettere Zerbin sulla destra, che non è neanche velocissimo, e completamente fuori posizione è da vero uomo cervellotico e presuntuoso. Bastava mettere Lozano, che è molto veloce, ed usarlo solo per 20 minuti, anche se erano 4 giorni che non si allenava, ed avrebbe sicuramente evitato a Theo Hernandez di fare il comodo suo!

Concludendo, il Milan con tutti i suoi effettivi, mi sembra una squadra completa e ben costruita, al Napoli manca ancora qualcosa, ovvero una mezzala di gamba e qualità, anche utile per cambiare modulo, usando per esempio un 4-4-2, quando siamo sotto pressione, in cui vicino al centravanti può trovare posto Raspadori (Nandez del Cagliari è tanto impossibile da acquistare a gennaio per soli 12 milioni?). 
Ai posteri l'ardua sentenza...