La Uefa ha deciso di mettere sotto torchio la proprietà del Milan e gli ha imposto un aut aut, da dentro o fuori. E probabilmente hanno anche fatto un favore a noi milanisti, perché facendo così, si vuole provare a fare uscire fuori i veri proprietari del Milan, o il vero proprietario del Milan.

Yonghong Li è un collettore di capitali e un prestanome. Ha un patrimonio personale di 504 mln di euro circa, alcuni asseriscono di 600 milioni, comunque non può permettersi il Milan che è stata una operazione di 740 milioni, ovvero 520 milioni più 220 milioni saldati con le banche, senza contare gli aumenti di capitale, sempre rispettati e la sfarzosa campagna acquisti. Quindi parliamo di una operazione di oltre 1 mld di euro. Yonghong Li non avrebbe superato nessun controllo e non avrebbe avuto il nulla osta dagli organi competenti per portare a termine questa operazione. Per cui Yonghong Li non è il proprietario del Milan. È solo un prestanome e un collettore di capitali.

Chiarito e appurato questo, ora viene da chiedersi: ma chi è il proprietario del Milan e perché non esce allo scoperto? Alla seconda domanda non è possibile rispondere, alla prima si può provare a rispondere.

Due caparre arrivate per l'acquisizione del Milan sono riconducibili a China Huarong, ma possono essere stati solo dei prestiti, oppure può essersi sfilato poiché nessuna figura di China Huarong è presente nel consiglio di amministrazione.

Silvio Berlusconi in una intervista con Barbara D'Urso, affermo' di aver venduto il Milan ad UNA PROTAGONISTA DELL'INDUSTRIA CINESE. Ha usato il singolare, e quindi non è una cordata, ma è solo un proprietario.

Nel cda del Milan sono presenti 4 figure cinesi, ovvero il presidente Yonghong Li, il suo collaboratore Han Li, Xu Renshuo, che ha un grado di parentela con Yonghong Li, che dovrebbe essere lo zio di Xu Renshuo e quest'ultimo, classe 1992, dovrebbe essergli il nipote, e soprattutto Lu Bo, presidente e non solo di Haxia Capital.

Per maggiori informazioni vi rimando al mio articolo dal titolo: 'Milan, ecco chi c'è dietro Yonghong Li: tutti i nomi',qui sul mio blog.

Analizzando il cda, e le dichiarazioni di Berlusconi, il vero proprietario del Milan è seduto nel cda, ed è Haxia Capital, quindi la protagonista dell'industria cinese di cui parlava Berlusconi è Haxia Capital, il cui presidente Lu Bo risiede nel cda del Milan ed è anche il responsabile degli investimenti del suddetto protagonista dell'industria cinese.  Brevemente descrivo questa azienda, per maggiori informazioni, qualora lo vogliate, vi rimando all'articolo dal titolo 'Milan, ecco chi c'è dietro Yonghong Li, tutti i nomi'.

Haxia Capital è un fondo di investimenti a partecipazione statale di Fuzhou. Ha i suoi maggiori interessi in Francia e in Cina, nel campo finanziario, industriale, agricolo, nell'allevamento di pollame, nel settore minerario, porti e trasporto marittimo. Ha un fatturato di circa 2,2 mld di $. Ed è il proprietario del Milan che non esce allo scoperto, ma rimane dietro le quinte, seduto nel cda.

Il fatto che non esca allo scoperto, e lo abbiamo visto nella vicenda Uefa è un problema, che sta creando non pochi grattacapi a Fassone, che è quello che più si espone e ci mette la faccia facendo da parafulmine a tutte le pesanti critiche e dubbi che vengono rivolti al Milan. Marco Fassone non si può mettere tutta la gestione del Milan sulle spalle, c'è anche bisogno di una proprietà che si palesi, che ci metta la faccia, e non che resti nascosta nel cda.  Se per qualche motivo a noi sconosciuto, non si può palesare, allora si faccia da parte, perché così non si può andare avanti. Ci vuole trasparenza e non riservatezza. Basta tergiversare. Haxia Capital esca allo scoperto sennò, se per qualche motivo non puo' andare avanti con l'operazione, lasci il Milan ad Elliott che troverà un proprietario meno trasparente. Yonghong Li solo non può andare avanti e sicuramente non potrà rifinanziare il debito in maniera conveniente solo con le sue possibilità economiche. Quindi, aut aut. Basta con questo mistero. O si esce allo scoperto oppure Milan ad Elliott. Per il bene del Milan può essere fatto solo questo.