Il pareggio casalingo del Milan contro l'Atalanta se da un lato è paragonabile alla più classica delle ciliegine messa su una torta che finalmente si presenta ai tifosi, dolce e concreta, dall'altra rafforza la serie di partite positive, giunta a dieci, ma, in attesa del risultato della Roma impegnata con la Fiorentina, probabilmente allontana ogni speranza di poter raggiungere quel quinto posto che varrebbe l'accesso diretto alla Europa League e pareggerebbe il piazzamento ottenuto da Gattuso lo scorso anno. 

C'era molta attesa su questo incontro. All'andata il Milan aveva toccato il suo punto più basso, perdendo cinque a zero e dimostrandosi troppo inferiore rispetto al nutrito gruppo delle formazioni più forti. Da quell'infausta giornata, che da tifosi non scorderemo per molti anni, sono passati sette mesi e grazie ad un mercato, brillante e funzionale, alla pandemia che ha fermato ogni attività e specialmente a molto lavoro, ha preso forma una squadra totalmente diversa che nonostante quattro assenze, importantissime, ha giocato contro la formazione di Bergamo, ottimamente allenata da Mister Gasperini, alla pari. Se i nerazzurri si confermano ad ottimi livelli, con un calcio potente, tecnico ed organizzato, esibendo un calcio totale a somiglianza dell'Aiax dei tempi migliori, il Milan ha esibito tutta la sua voglia di sapersi sacrificare, lottando su ogni pallone e aiutandosi reciprocamente. Segnali confortanti per il futuro perchè si vede chiaramente come la mano dell'allenatore abbia dato forma ad una squadra che sa quello che deve fare. La crescita del gruppo è consequenziale a quella dei singoli e finalmente, come non succedeva da moltissimi anni, si ha la sensazione che il gioco non venga improvvisato, ma tutti "conoscano lo spartito, cantando la stessa canzone". Ecco spiegato il motivo per cui, le assenze di tre titolarissimi, capitan Romagnoli, Theo Hernandez e Bennacer a cui aggiungiamo quella di Conti, che in altre occasioni avrebbero garantito un atteggiamento dimesso e la conseguente sconfitta, ieri sera è stata affrontata con la consapevolezza e la forza delle "formazioni forti", con i sostituti Gabbia, Laxalt, Biglia e Calabria a dare il meglio per non far rimpiangere gli assenti. Purtroppo l'argentino Biglia, alle sue ultime partite in maglia rossonera, quando le partite sono così veloci ed impegnative, pur facendo ricorso a tutta l'esperienza accumulata in anni di calcio ad alto livello, non riesce ad incidere e purtroppo è stato l'anello debole di una catena che ha ugualmente saputo reggere.

Una considerazione molto importante in vista del prossimo mercato, poichè avere un'alternativa a Bennacer e Kessie sarà fondamentale per poter garantire una solidità tattica agonistica anche in caso di loro assenza. Solo due partite alla fine, a Genoa contro la Sampdoria e in casa contro il Cagliari, poi sarà tempo di giudizi, ma la conferma di mister Pioli e la serie di risultati ottenuti dove balza evidente la facilità di trovare la via del gol, cosa che accade regolarmente proprio da dopo l'incontro di andata contro la Dea, sono le basi sulle quali poter finalmente apportare quei cambiamenti necessari per rendere il quarto posto, non un piazzamento al quale sperare, ma bensì come il peggiore dei risultati a nostra disposizione.  

Cantare oggi la famosa canzone di Giovanotti ha quindi una sua logica specialmente perchè festeggio il centesimo articolo come blogger. Sono tre anni che vivo a quaranta chilometri da Praga, la splendida capitale della Repubblica Ceka, in una graziosa città termale, Podebrady. Immerso fra il verde dei boschi, pensavo di imitare Kafka o Heminguey con racconti di successo, ma ben presto mi sono scoperto più vicino a Silvio Pellico che ad altri scrittori famosi. Anch'io prigioniero in terra straniera, seppur per scelta spontanea. Lo Spielberg, la famosa prigione austriaca dove il patriota venne recluso, non lontanissimo da dove abito, a Brno, città dove ogni anno si corre il famoso Gran Premio di motociclismo. Il mio modo di scrivere, per quanto migliorato e curato, stava perdendo quella vena di sarcasmo e allegria che mi ha sempre distinto, lasciando spazio a poesie e scritti retrospettivi che mi stavano indirizzando verso lidi troppo tristi e cupi.
Mi sono venute in aiuto, prima la squadra di calcio che tanto amo, il Milan e poi il sito Calciomercato.com con la sua brillante rubrica VIVOXLEI.
Se all'inizio scrivevo raramente, in modo impulsivo e diretto, è stata durante la pandemia che è sbocciata tutta la mia passione. L'opportunità di pubblicare una serie di articoli dove, più che il calcio erano il Subbuteo e situazioni personali ad esserne i protagonisti, se da un lato mi hanno messo a confronto con la cruda realtà delle visualizzazioni, dall'altro mi ha obbligato ad un impegno costante, alzando il mio livello ed obbligandomi a ricambiare quanto meglio potessi la fiducia accordatami.
A 63 anni, con moltissima esperienza maturata proprio in campo comunicativo, sarei falso dicendo che non conosco gli argomenti ad effetto, oppure come aumentare i consensi, ma non è certo questo che cerco. Scrivo per il piacere di scrivere, nel tentativo di dire cose importanti ed originali, aspettando con trepidazione i commenti di chi mi segue con partecipazione, 11 Mizizou, Robysan, Dragan Stojkovic e Milangirl, di cui conosco solo il Nick name, ma con i quali condivido sia la passione per il Milan che quello che esprimo e ogni qual volta vedo un articolo pubblicato ne sono orgoglioso.  

Cento articoli, il primo obiettivo è stato raggiunto, portando avanti un racconto ed un ragionamento, confrontandosi con altri blogger bravissimi, molti dei quali Milanisti, come me, per  guadagnare consensi e sentirsi parte di una bellissima comunità.
Felice e orgoglioso dedico a mia mamma di 84 anni, che a causa del Covid19 non vedo da moltissimi mesi ed è distante, questo articolo, il Titolo?: "Guarda quanto mi diverto!!!".