Il Milan continua il suo shopping chic a Bergamo. Il club rossonero sembra voler pescare di nuovo dall'Atalanta, un club che è una garanzia per quanto riguarda la competitività dei suoi calciatori ad alti livelli. Da lì escono calciatori che sono garanzia di qualità. Dopo Conti e Kessiè, il Milan sembra aver messo le mani su Filippo Melegoni, centrocampista dell'Atalanta molto promettente. Il Milan sta aprendo questo canale con l'Atalanta un po' come la Juventus con il Sassuolo, e questo è molto positivo. Tra l'altro il Milan ha ancora il 40% sulla futura rivendita di Andrea Petagna, prodotto del vivaio rossonero e attaccante dell'Atalanta.
Tornando a Filippo Melegoni, è, come dicevo prima, un centrocampista nato a Bergamo il 18 febbraio 1999 (come Roberto Baggio, nato il 18 febbraio ma nell'anno 1967). Gioca nella zona centrale del campo ma può giocare anche sul centrodestra. Dotato di una buona tecnica, i suoi idoli d'infanzia sono l'ex Milan David Beckham e l'ex Juventus Zinedine Zidane. Il suo cartellino costerà circa 20 milioni, nonostante giochi ancora con la Primavera dell'Atalanta e solo questo anno si sia iniziato ad affacciare in prima squadra. Un investimento non indifferente, per questo ho definito gli acquisti dalla bottega dell'Atalanta "shopping chic". Tuttavia comprare dall'Atalanta non è mai sbagliato. Può sembrare folle investire così tanto, ovvero 20 milioni su Melegoni, ma se non lo si prende subito tra qualche anno costerà 50 milioni, se non di più.
Nell'epoca delle sette sorelle, quando il calcio italiano era ricco, un simile investimento non sarebbe mai stato fatto su dei giovani. Probabilmente in quell'epoca sarebbe stato preso in comproprietà con qualche club amico, e solo una volta che il calciatore si sarebbe affermato in Serie A, o dopo una serie di prestiti, sarebbe arrivato al Milan. Ora il Milan li prende, se li valorizza e aspetta che si affermino in maglia rossonera. Ed è l'unica strada percorribile per il calcio italiano, poiché affermati diventerebbero troppo costosi per i club italiani.
Sicuramente è un'altra epoca, questa, per il calcio italiano. Un'epoca piu povera, in cui bisogna fare di necessità virtù. Un André Silva il Milan 10 anni fa non lo avrebbe aspettato, ma eventualmente lo avrebbe preso in comproprietà con qualche club, oppure lo avrebbe preso da affermato. Ora il Milan i calciatori li prende promettenti ma non affermati, ovvero fatti e finiti, e giustamente li fa giocare per farli affermare in maglia rossonera. Ora li deve aspettare. Così il Milan, così come tutte le altre squadre della Serie A. È questo il futuro del nostro calcio, quindi ben venga Melegoni, prendiamolo subito finché ha costi accessibili e non da premier League inglese, e facciamolo giocare in prima squadra fino a quando non si afferma. Prima li compravamo già campioni, fatti e finiti. Ora li prendiamo promettenti, non ancora affermati, con il compito di farli diventare futuri campioni. Da Andrè Silva a Filippo Melegoni.
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