"Milan che caos!"
"Dal passato storico e glorioso a un fallimento totale".
"A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!"
Questa frase rispecchia esattamente l'umore dei tifosi rossoneri che , a inizio stagione, mostravano perplessita' riguardanti la gestionalita' del club milanese.
Dopo il fallimento del duo Mirabelli-Fassone accompagnato dall' ormai fantasma Mr. Lee e con il nuovo investitore Elliot e il suo staf (Gazidis, Leonardo-Maldini), si intravedeva a intermittenza uno spiraglio di luce che purtroppo anche quest'anno non si e' verificato.
Troppi gli errori di valutazione sul mercato precedente, "la premiata ditta cinese " e' responsabile di aver lasciato in eredita' un club allo sbando che, a fatica riuscira' a riconquistare lo scettro di squadra più "titolata al mondo."
:<<Cosa sta succedendo davvero all'interno della societa' meneghina che per anni e' stata sulla cima del mondo sfidando gli dei ?>>
Il divario tra le prime della classe e il club rossonero e' diventato incolmabile, anche se il buon Gennaro Gattuso (tecnico rossonero) ci ha messo del suo per poter finire la stagione nei migliori dei modi. Con una squadra mediocre e quasi priva di una societa' alle spalle o almeno dei suoi uomini immagine, il tecnico ha lottato a denti stretti fino all' ultima giornata di campionato per realizzare il sogno "Champions League".
I rapporti tra il tecnico calabrese e Leonardo (direttore sportivo) o presunto tale, non sono stai mai dei migliori, considerando il fatto che il brasiliano probabilmente non "ha ancora ben chiaro cosa fare una volta diventato grande."
Dichiarazioni improvvise e molto spesso prive di logica avrebbero fatto saltar i nervi pure al piu' grande personaggio zen che il mondo abbia mai conosciuto, invece la squadra e' riuscita a portar a termine la stagione salvando almeno la faccia.
In tutto tutto questo di Ivan Gazidis (amministratore delegato) neppure l'ombra, se non un breve messaggio al termine della partita Spal-Milan (conclusasi con la vittoria dei rossoneri per 2-3), dove fa intendere, anche se non in modo propriamente diretto, che ci sara' una rivoluzione proprio a partire dall'allenatore, ringraziando di cuore solo i tifosi e i calciatori che hanno partecipato alla stagione di seria A appena conclusa, senza spendere una minima parola per coach Gattuso.
Non e' questo il Milan che vorremmo, non e' questo il modo di pianificare il futuro per una societa' che nel suo dna ha sempre avuto una mentalita' vincente.
Perche' ora mai i mea culpa e le autoproclamazioni di sbagli non servono a migliorare l'aria che si respira in quel di Aldo Rossi (casa base della societa' rossonera), ci vorrebbero persone piu' consapevoli nei propri mezzi e capaci di riportare sulla cima del mondo un club che, della sua storia, ne ha fatto sempre il suo punto di forza.
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