Napoli-Milan 2-1

Il commento del tecnico rossonero: "Partita a trattai giocata alla pari", "siamo in crescita", "soddisfatto della prestazione".

Non so quante volte Montella abbia ripetuto questa tiritera, e personalmente mi sono stancato. A un terzo della stagione ho visto un Milan che continua a non avere un'identità, che continua a fare un possesso palla sterile, che continua a non avere un gioco, che continua ad essere impelagato nelle trame tattiche del suo allenatore.

Proprio oggi, contro il Napoli, è stato impietoso il confronto tra i due sistemi di gioco: se da un lato è vero che il Milan è la terza squadra del campionato per possesso palla dietro i partenopei e alla Juventus, si è palesata in modo straordinario l'enorme differenza qualitativa del possesso palla: il Napoli fa girare il pallone a velocità stratosferiche, con i giocatori che si sovrappongono, si inseriscono negli spazi e vanno a creare la superiorità numerica in modo costante. Inoltre, la manovra è rivolta costantemente in avanti, con cambi di gioco repentini e idee molto chiare su cosa fare.

Il possesso palla del Milan? Per linee orizzontali, ogni 5 passaggi 3 sono all'indietro, spesso verso il portiere, uno laterale e uno in avanti. Giro palla lento, prevedibile, con giocatori che fanno poco movimento e vogliono la palla sui piedi e alcuni interpreti (Suso e Bonaventura su tutti) con il vizio di toccare la palla una volta di troppo perdendo quel tempo di gioco utile a smarcare un compagno.

Da alcune parti si critica la campagna acquisti estiva: giocatori pagati troppo, giocatori non funzionali al gioco del tecnico (e visti i molteplici cambi di modulo vorrei capire quale sia questa idea di gioco). 

Prima di rispondere a questa critica vorrei fare una velocissima analisi sulle carenze di organico dello scorso campionato: servivano almeno due centrali forti, due esterni, una mezz'ala capace di coprire e inserirsi, un regista che potesse dare geometrie, un attaccante che facesse gol con regolarità.

Quest'anno sono arrivati Musacchio e Bonucci (difensori centrali che mancavano), Conti e Rodriguez (esterni che mancavano), Kessie (mezz'ala che mancava), Biglia (regista che mancava), Kalinic (questo a mio avviso è l'unico acquisto davvero sbagliato) e Andrè Silva (grande talento tenuto a scaldare la panchina). Poi c'è Chalanoglu che doveva essere il jolly offensivo in grado di giocare dietro le punte o da interno di centrocampo per dare qualità e fantasia. Questi sono i giocatori di maggior grido arrivati in estate.

Quindi, sulla carta, manca il bomber che garantisce un congruo bottino di reti. Il resto degli acquisti è stato, sulla carta, perfetto. Purtroppo il campo ha emesso alcuni verdetti (al momento) impietosi: Conti, sfortunatissimo, si è rotto, e prima del brutto infortunio ha dimostrato di essere assolutamente un ottimo acquisto); Biglia, campione di indiscusso valore e capacità, è inguardabile; Kessie dopo un ottimo avvio è calato spaventosamente; Kalinic, che si sapeva essre un buon gregario, non è in grado nemmeno di dare profondità alla squadra, Andrè Silva, come detto prima, il tecnico non lo vede e rimane in panchina; Chalanoglu ha fatto vedere solo sprazzi di talento, ma è ancora un oggetto misterioso.

Ora passerei all'esame del modulo che la squadra avrebbe dovuto adottare: 3-5-2, con formazione titolare composta da: Donnarumma (P); Musacchio (DC); Bonucci (DC); Romagnoli (DC); Conti (TFD); Rodriguez (TFS); Biglia (CC); Kessie (MAD); Bonaventura (MAS); Andrè Silva (SP); Kalinic (PC)*

*(P) portiere, (DC) DIfensore Centrale, (TFD/S) Terzono Fluidificante Destro/Sinistro), (CC) Centrocampista Centrale, (MAD/S) Mezz'Ala Destra/Sinistra; (SP) Seconda Punta, (PC) Punta Centrale.

L'infortunio di Conti ha mandato in tilt Montella, che ha cominciato a vagliare un modulo dopo l'altro impedendo ai giocatori di conoscersi e familiarizzare con il loro ruolo durante le partite. Da allora il "nostro" bravo tecnico ha iniziato una serie di esperimenti illogici e disastrosi che hanno minato ulteriormente la fiducia dei nuovi arrivati.

Nella formazione titolare non ho dimenticato Suso, che tuttavia nel 3-5-2 non avrebbe spazio, dato che ha ampiamente dimostrato di poter giocare solo da esterno d'attacco. 

Suso, tra l'altro, è proprio uno dei problemi di Montella. Ha cercato di reinventarlo punta, seconda punta, trequartista, interno di centrocampo, purtroppo senza esiti positivi. Lo spagnolo è un buon giocatore, ma personalmente non lo reputo fondamentale per le seguenti ragioni: non recupera praticamente mai, troppo spesso gioca da solo, finendo col perdere palla o col far perdere tempi di gioco ai compagni vanificando le manovre offensive della squadra. La controprova di quanto sostengo la si è avuta oggi contro il Napoli. Per tutto il primo tempo il Napoli ha affondato sulla fascia destra del Milan, dove Borini (volenteroso e generosissimo come sempre) si è sempre trovato in situazione di due-contro-uno e lo spagnolo che non arretrava praticamente mai, mentre in attacco si è incaponito nel suo solito "vado sull'esterno, mi accentro e tiro in porta". A volte questo schema ha funzionato a meraviglia, ma troppo spesso non funziona. 

Lo stesso difetto accomuna anche Bonaventura sul versane opposto del terreno di gioco, a volte troppo innamorato del pallone, ma almeno l'ex Atalanta è più battagliero di Suso.

Le alternative dei rossoneri? Adesso si elogia la vecchia guardia: Montolivo (che a mio avviso è stato spesso criticato oltre i suoi demeriti) e Abate (che a 30 anni fatica ancora a fare cross decenti), Locatelli (che deve ancora crescere, anche se oggi ha cercato di dare profondità, e si è sacrificato per raddoppiare costantemente sui centrocampisti azzurri), e Cutrone, che anche se giovanissimo fa parte del mondo MIlan da una vita.

Proprio quest'ultimo è sparito dai radar Montelliani senza un particolare motivo: il ragazzo ha fisico, sa muoversi come pochi altri attaccanti sul fronte offensivo, ha i tempi e il senso della posizione per far male agli avversari. Eppure, come il compagno di reparto Silva, è sacrificato sull'altare del desideratissimo Kalinic.

Guardando la partita contro il Napoli ho visto una suqadra (il Milan) costretto a rincorrere l'avversario finchè queso ha avuto fiato e gambe, non entrare mai in area per tutto il primo tempo e fare 2 tiri in porta, oltre al gol, in 94 minuti. Continuo a vedere passaggi a Bonucci che poi è costretto a sparare lungo perchè i compagni non si smarcano o passare all'indietro al portiere, incaponendosi in un possesso pallanella propria area di rigore che ha creato già più di un grattacapo ai rossoneri. Il gioco? io non ho ancora capito quale sia, quali sono i movimenti che devono fare le mezz'ali o le punte. Sulla carta si sanno quali siano, ma in pratica non lo si vede quasi mai.

Gli scontri diretti sono stati persi tutti, giocando dignitosamente (solo con la Roma ho visto davvero un bel Milan per lunghi tratti) ma nulla più.

In compenso la suqadra si affloscia alla prima difficoltà. Oggi fortunatamente il Napoli, dopo il primo gol, non è riuscito a chiudere la partita dopo l'imbarcata subita dai giocatori, e nel secondo tempo almeno si è visto uno spirito battagliero, anche se aiutato dal vistoso calo fisico degli Azzurri.

E proprio nel secondo tempo (oltre che nel finale del primo) si sono viste altre pecche di Montella, che non è, o non sembra in grado, di leggere le partite. Suso era dal minuto 36 che non riusciva più a correre e aveva chiesto il cambio, ma il notro bravo tecnico ha rimandato il cambio fino al 46° minuto, mentre nella ripresa, sotto di due gol, toglie Montolivo per inserire... si poteva pensare Rodriguez e spostare Bonaventura a destra, oppure mettere Cutrone per lavorare alle spalle di Kalinic insieme a Silva, invece no, entra, rullo di tamburi, Biglia. Che perde subito una palla velenosa, fa 6 passaggi tutti arretrati e sull'ultimo calcio di punizione va a sparare la palla direttamente sul fondo. 

Già il cambio di Abate è arrivato tardi, e non ho capito perchè non metterlo dal primo minuto visto che Borini aveva il solo compito di fermare Insigne (con scarsi risultati tra l'altro).

Anche Bonaventura è palesemente indietro di condizione, e più spesso che non rallenta la manovra già lenta del Milan.

Kessie va ancora troppo a fasi alterne, così come Locatelli.

Se a centrocampo le scelte erano quasi obbligate, fatico moltissimo a capire l'utilizzo di Borini come terzino (quando c'è Abate) o la rinuncia a Rodriguez quando Bonaventura era in palese difficoltà. 

Per il bene del Milan, spero che Montella sia esonerato quanto prima, e che l'allenatore che arrivi, chiunque esso sia, cominci col far giocare i giocatori nei loro ruoli, rinunci un po' a questo brutto possesso palla, e soprattuto sappia dare a questi giocatori, che non sono scarsi, un sistema di gioco vero, che li possa valorizzare.

Adesso c'è un filotto di partite facili sulla carta, dove non ci si può più permettere di fare passi falsi. Il mio timore è che con questo allenatore, che ogni volta dice di vedere progressi, e ogni volta si perde o di fanno delle prestazione mediocri, si rischi di perdere anche l'ultimo treno per rimanere agganciati alla zona valida per l'Europa League.

Perchè, parliamoci chiaro, l'unica via rimasta per sperare di entrare nell'Europa che conta, è attraverso la seconda coppa europea per importanza. E viste le grosse difficoltà contro una squadra modesta come l?AEK, nutro forti timori che questo Milan, guidato da questo allenatore, sia in grado di superare scogli più concreti delle mediocri squadre che (fortunatamente) compongono il girone dei rossoneri.

Chiudo con un mio personalissimo o opinabilissimo parere: quando si naviga a vista, con tanti giocatori nuovi in squadra si hanno solo due scelte: o ci si affida ad un sistema di gioco che garantisca la copertura ottimale del campo, rinunciando a praticare bel calcio (che magari arriva col tempo) oppure si mettono in conto brutte figure e si prosegue sulla strada scelta. Nel secondo caso, che sembra essere quello del Milan, ci devono però essere dei chiari ed evidenti progressi nel gioco, che possano giustificare dei passaggi a vuoto. Io questi progressi non li ho ancora visti.

Nel primo caso invece, ci si affida al più bieco e scontato 4-4-2, lasciando perdere possesso palla, fraseggio alla spagnola e puntare sulla concretezza. Si punti decisamente su un undici titolare e si tiri dritto, cercando di migliorare partita dopo partita.