Nove anni di trionfi interrotti dalla squadra più odiata, guidata in panchina da un allenatore che è stato una nostra bandiera, e in cabina di regia dal dirigente che ci ha fatto di nuovo grandi dopo la farsa di calciopoli. Potrebbe sembrare il peggiore degli incubi; invece vedo molti compagni di tifo sereni, magari un filino preoccupati per l'ingresso in Champions, ma tutt'altro che disperati.
Certo nella letterina a Babbo Natale non avrei chiesto come regalo lo scudetto all'Inter, ma non riesco a dispiacermi più di tanto. Per quale motivo? Forse i motivi sono più di uno. Il primo potrebbe essere che dopo nove scudetti di fila, mentalmente si è pronti ad accettare di poter non vincere. Il secondo è la soddisfazione nel vedere i tifosi interisti in delirio per la vittoria di un titolo che per nove anni hanno sostenuto non valere nulla; tutto questo entusiasmo paradossalmente dà più lustro ai nostri ultimi nove titoli. Il terzo, e più importante, è che questo scudetto nerazzurro ha sullo sfondo riconoscibili tinte bianconere.
Sarebbe diminutivo ricondurre queste tinte bianconere a Conte e Marotta. Sicuramente loro sono alla base di questa evoluzione, ma bisogna sottolineare come quest'anno l'intera squadra e l'intera società nerazzurre abbiano formato un blocco compatto, focalizzato sull'obbiettivo, pragmatico, e impermeabile ai condizionamenti esterni. In poche parole l'esatto contrario della pazza Inter. La concretezza e la ferocia che hanno portato la squadra nerazzurra al tricolore, magari a discapito dello spettacolo e del bel gioco, hanno ricordato parecchio i successi di un'altra squadra che gioca a Torino.
Le parole di Marotta dopo la conquista dello scudetto sembrano certificare le mie sensazioni. Il buon Beppe ha giustamente esaltato la figura di Conte, ricordando i valori e la dedizione da lui appresi sul campo, valori trasmessi con successo alla squadra in questa annata trionfale. Solo a uno Juventino come me viene in mente di chiedersi su quale campo e con quale maglia Antonio Conte ha appreso questi valori? Probabilmente sì.
Mi ha fatto morire dal ridere Moratti, che evidentemente inebriato dalla fresca vittoria del tricolore, ha blaterato: Conte si è dejuventinizzato. Moratti, l'essenza della pazza Inter, il generoso presidente che pagava di tasca sua le multe ai giocatori per motivi disciplinari commiate dalla sua stessa società. Ce lo vedete Conte lavorare in quell'Inter con un presidente così? Sono pronto a scommettere qualsiasi cosa che sarebbe durato meno di Lippi.
Il problema per noi non è se Conte si è dejuventinizzato o no, il problema è che Conte ha deMorattizzato l'Inter, e adesso fa davvero paura.
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