Si è appena chiuso uno dei campionati più strani da quando seguo il calcio (era il 1982: fanno quest'anno quarant'anni!). Ha vinto il Milan, per i più meritatamente, ed è indubbio che in questa vittoria ci sia qualcosa di nuovo.
E' il primo scudetto italiano vinto da un Fondo di Investimenti! Il Fondo Elliot.
Ed il tutto a soli quattro anni da quando Jong Hong Li, il cinese che aveva comprato il Milan da Berlusconi, non riuscendo a restituire ad Elliot circa 415 milioni di euro del prestito fatto per l'acquisto, perse il Club in favore del Fondo, che se lo ritrovò in dote come un pegno qualsiasi..
Elliot è un Fondo speculativo ed aggressivo che - basta leggere un po' la loro storia - fa profitti a molti zeri su crack finanziari (i bond argentini, ricordate?) o promuovendo e vincendo lunghi contenziosi legali sul debito sovrano di Stati al collasso, per lo più del terzo mondo.
A questo punto viene da chiedersi: cosa è disposto a fare un fondo, che potremmo definire 'avvoltoio', per tutelare un proprio investimento quando, ad esempio, compra ad oltre 400 milioni una squadra di calcio senza praticamente volerlo?
La risposta è in questo strano scudetto in cui, ad esempio, il Milan targato Paul Singer (così si chiama il CEO del fondo Elliot) e Paolo Scaroni (ex ENI ed ENEL...che ci fa nel calcio?), abilmente  travestiti da Paolo Maldini (l'uomo giusto al posto giusto), preleva a quattro soldi dei top player come Maignan e Leao dal Lille in Francia (e prossimamente Sanches e Botman) salvo poi scoprirsi che controlla finanziariamente anche quella squadra (passata nel frattempo dallo scudetto ad un anonimo centro classifica). Sicuro che sia proprio regolare? 
Uno strano scudetto in cui la classe arbitrale si è distinta per errori continui ed imprecisioni al limite del dilettantismo, condizionando certamente la classifica finale.
Due episodi, fra i tanti, mi hanno colpito.
Il gol di Acerbi in Spezia-Lazio, ovviamente.
Perchè regala due punti non meritati a Sarri e con essi il quinto posto, più importante che mai per una piazza oramai consapevole del fatto che, dopo la serie di eventi casuali e fortunosi accaduti dell'ultimo quinquennio, sarà costretta, ad anni di assoluta marginalità.
Sul gol di Acerbi e sul misunderstanding tra la sala VAR e Pairetto ho intravisto un intervento di Rocchi, il capo designatore degli arbitri, che si diceva arrabbiato e, quasi che fosse una motivazione accettabile, parlava di crash comunicativo.

Allora la domanda è: possibile che Rocchi e l'AIA non si siano mai posti prima il problema di un protocollo di comunicazione VAR? Impossibile pensare - ad esempio - che l'arbitro prosegua solo dopo una parola d'ordine certa, concordata e assolutamente non travisabile in cuffia? Ci vuole davvero così tanto ad evitare di alimentare domenicalmente i cattivi pensieri di chi ritiene che uno come Rocchi sia lì a tutelare - dopo una carriera arbitrale già piena di macchie - chissà quali interessi? 

Tuttavia l'episodio più strabiliante e paradigmatico rimane certamente quello del tenero Serra arbitro in Milan - Spezia. Che fischia anche troppo prontamente per tutelare il Milan ma, destino beffardo, alla fine lo penalizza. E giù pianti e pubbliche scuse, unico caso in un campionato (e nella storia direi) in cui normalmente gli arbitri sbagliano, non lo ammettono e vengono sospesi senza dire una sola parola.
Prima (e soprattutto dopo) questo inquietante episodio (e comunque alla fine utilissimo per poter dire e far dire al popolo che anche il Milan ha subito torti arbitrali) alla squadra rossonera sono stati concessi ripetuti favori, grandi e piccoli, che - unitamente all'assenza (Volontaria? Tipo l'autoeliminazione dell'Inter di Conte l'anno scorso?) da qualunque coppa - hanno fatto tutta la differenza del mondo in termini di punti.
E così pensando al Milan con le sue belle 7 Champions addirittura 45°mo nel Ranking UEFA (e la sua degna competitor INTER appena 23°ma) mi ritorna alla mente la domanda iniziale: cosa è disposto a fare un fondo 'avvoltoio' per tutelare un proprio investimento milionario?
La domanda è imbarazzante, me ne rendo conto, ma alla fine non più di Rocchi e del suo staff di cui nessuno, stranamente, ha chiesto le dimissioni. Che sarebbero, sacrosante a valle di un campionato riconosciuto da tutti come il peggiore di sempre per la classe arbitrale.
E qui comincio a sfiorare alcuni argomenti che mi riservo di approfondire in seguito e con calma.
Come ad esempio ....Chi (nomi e cognomi) ha nominato Rocchi capo designatore? Sulla base di quali criteri e meriti? Quanto guadagna un arbitro? E quando diventa Internazionale? Ed ancora...chi (nomi e cognomi) lo paga?
Come funziona l'A.I.A.(Associazione Italiana Arbitri)?
E perchè e grazie a chi Pairetto si ritrova comunque arbitro internazionale dopo la cappella sesquipedale di La Spezia?
A Sconcerti (ed al boccheggiante giornalismo sportivo italiano) l'ardua sentenza....