I numeri dicono che l'Inter di Inzaghi e quella di Conte si assomigliano molto. Due punti di differenza in campionato, stessi gol fatti, quasi stessi gol subiti (16 Conte, 15 Inzaghi).
Eppure sono squadre molto diverse.
Simone Inzaghi è stato bravo a non cadere nel tranello di voler imitare Conte, bensì di sfruttarne le basi per evolvere verso un altro calcio.
Inter-Napoli di domenica, se paragonata ad Inter-Napoli del 16-12-2020, mostra in maniera netta ed inequivocabile i differenti approcci dei due tecnici.
Conte impostò la partita con una squadra cortissima (meno di 30 metri), concesse palla e campo al Napoli e visse di ripartenze. Inzaghi anche senza De Vrij allunga la squadra (44m), alza la linea del pressing fino ad Ospina. Conte ebbe il 41% di possesso palla, Inzaghi il 44,5% al 90', ma il dato è viziato dagli ultimi minuti in cui l'Inter si è barricata dietro.
Al momento del 3-1 il possesso palla era 56% Inter.
L'Inter domenica ha recuperato quasi il doppio dei palloni rispetto ad un anno fa, segno di una volontà di aggredire alti, di recuperare palla in fretta. Conte preferiva attendere, ritirarsi e ripartire in campo aperto. Conte ha battuto il Napoli con 1 gol e 3 tiri in porta. Inzaghi ha segnato 3 gol alla miglior difesa e fatto 7 tiri nello specchio.
Ma è il dato sui dribbling il più eclatante. Ben 13 quelli di domenica contro gli appena 4 dell'Inter di Conte. La fotografia è chiara: Simone Inzaghi cerca un'Inter più costruttiva, che domini il campo anzichè lasciarlo all'avversario.
Certo, gli uomini contano. Lukaku condizionava la manovra. La sua abilità nel tenere palla faceva sì che occorreva raggiungerlo in fretta, con lanci lunghe e giocate codificate. Con Lukaku a staccare e Hakimi a sfrecciare c'era meno necessità di una trama di gioco collettiva. Senza questi due c'è necessità di alzare la palla più lentamente, avvolgere l'avversario, ma si guadagna in imprevedibilità.
Questione di uomini, certamente. Ma anche di filosofia personale. Conte è cresciuto con l'idea di interni di centrocampo incursori, Inzaghi faceva convivere Milinkovic Savic e Luis Alberto in mediana. Conte affrontò il Napoli con Barella-Gagliardini interni e due esterni protettivi. Eriksen, Perisic, Hakimi sedevano tutti in panchina. Inzaghi ha schierato due punte, due play e due esterni altissimi sulla linea degli attaccanti.
Tirando le somme, Conte ha preso un'Inter quasi a pezzi e ne ha forgiato il carattere e lo spirito. Ha dato rigore e disciplina. Inzaghi gli sta dando più coraggio. Inzaghi sta facendo capire ai giocatori che l'estro individuale, l'imprevedibilità è qualcosa che si può dosare, non va evitato.
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