Seguendo la conferenza stampa di Gattuso ieri sera al termine di Torino-Milan, ho avuto la sensazione di vedere un uomo che non ne può più. Ma non tanto, o non solo, di non riuscire più a trasmettere una mentalità decente allo suoi giocatori, o di aver dilapidato tutto quanto di buono fatto prima del derby, quanto stufo di fare, solo ed unico, da parafulmine in pasto a stampa e tifosi imbestialiti, di una società che non parla chiaro.
Sono otto i mesi in cui il tecnico calabrese è stato completamente lasciato solo: a giustificare l’ovvio andamento tragico di un gruppo di giocatori che non sono da quarto posto certo non per colpa sua.
Le sue responsabilità, che sono evidenti, riguardano altro; la capacità di schierare gli uomini giusti nel loro ruolo, quella di leggere avversari e cambi, ma Laxalt, Castillejo o Higuain non sono sue scelte di sicuro, come dubito che lui stesso abbia messo sigillo e ceralacca sulla non necessità di rafforzare un centrocampo senza registi credibili (tanto è che ha sempre lasciato fuori Montolivo), o che non abbia messo in guardia la società in merito alle lacune sulle fasce (alte e basse).
Eppure davanti alla stampa assetata di dimissioni ed esoneri ci è sempre e solo andato lui, Maldini si è limitato ad un paio di dichiarazioni estemporanee che nulla avevano a che fare con il dramma sportivo dei rossoneri; idem Leonardo con un paio di tardive lamentele su evidenti lacune arbitrali.
Il ruolo, palesemente non gradito ed improbo per chi non ricopre contrattualmente un ruolo dirigenziale, di dover giustificare l’inconsistenza di fondo rossonera (che non ha giustificazioni se non in ripetute sessioni di mercato sbagliatissime, questa inclusa), è sempre spettato a lui. Ed era evidente che il buon Rino, preso a metà strada tra le enormi lacune programmatiche della società e le proprie in termini tattici, oltre ad un sincero amore per il Milan, sfoderasse dichiarazioni spesso poco comprensibili se non fuori luogo.
I mali rossoneri, piaccia o meno, inizieranno a passare non solo esonerando Gattuso, ma attraverso operatori di mercato avveduti, capaci di acquistare veri giocatori, provvisti dei denari sufficienti per farlo. Non servirà assolutamente a nulla, come non serve ora, trovare il Gattuso di turno, pieno di lacune certo, cui lasciare il compito più odioso di dover dare spiegazioni anche su aspetti che non riguardano le sue dirette responsabilità!
Che e dove Gattuso ha sbagliato lo hanno capito anche in Burkina Faso: ciò che non è ancora chiaro, ed è grave a questo punto, è dove vuole andare questa società la prossima stagione, con quali acquisti, quali denari e quali piani tecnici.
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