Ogni occasione è quella giusta, quella giusta per mettere in discussione un sistema che effettivamente implode. Avevamo già lanciato qui l'hashtag #bastainsultineglistadi a significare che gli insulti, con il calcio,non c'entrano nulla. E guai a confonderli con sfottò. Volgarità gratuita non richiesta, offese gratuite, non richieste, che possono comportare anche delle responsabilità pesanti. Ma il fatto che in questo Paese continui a regnare sovrana ed incontrastata l'impunità, tutto pare essere consentito. Ed ecco allora quel merd che da Milano al Belgio accompagna i tifosi italiani, tanti, ma non tutti, che allo stadio in quel modo ad ogni rinvio offendevano il portiere della squadra avversaria. La FIGC avrebbe dovuto sanzionare se stessa in quel caso?
Tanto non succede nulla e si offende.
Così accade nei campionati. Ultimo, ma non ultimo quello di Udine. Cori razzisti contro Napoli ed in napoletani. Per l'ennesima volta. E' giusto che a pagare siano le società? In base al regolamento pare di sì.
Come è noto le Società hanno l'obbligo di adottare tutti i provvedimenti idonei ad impedire che lo svolgimento della gara sia disturbato dal suono di strumenti che comunque rechino molestia, dal lancio e dallo sparo di materiale pirotecnico di qualsiasi genere e che durante la gara si verifichino cori, grida ed ogni altra manifestazione espressiva di discriminazione per motivi di razza, di colore, di religione, di lingua, di sesso, di nazionalità, di origine territoriale o etnica, ovvero configuranti propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori nonché di far rimuovere, prima che la gara abbia inizio, qualsiasi disegno o dicitura in qualunque modo esposti, recanti espressioni oscene,oltraggiose, minacciose, incitanti alla violenza o discriminatorie per motivi di razza, di colore, di religione, di lingua, di sesso, di nazionalità, di origine territoriale o etnica, ovvero configuranti propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori.
Ma perché deve pagare la società il comportamento razzista di alcuni delinquenti che non si possono chiamare tifosi? Perché il razzismo è un reato, e dunque si delinque, e dunque chi compie tale atto è un delinquente. Le società è giusto che abbiano delle responsabilità se non fanno nulla per reprimere o prevenire tali atti. Ad esempio quando si verificano questi cori i delinquenti responsabili di ciò devono essere accompagnati fuori dallo stadio e denunciati. E le società dovrebbero anche agire civilmente per chiedere i danni. Questo è quello che andrebbe anche fatto. Altrimenti si possono chiudere le curve per quanto tempo si vuole, ma qui tutto continua sempre sulla errata via dell'impunità assoluta.
Occorre fermezza, e la volontà di reprimere con serietà questi fenomeni, quella che ad oggi non c'è stata.
Quale reale senso di rispetto? Rispetto per le persone?
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