Gigio, ciao.
So che non mi leggerai mai nella vita (anche perché mi sa che non ti piace molto leggere) però desidero che quello che sto per dirti ti possa arrivare in un qualche modo a me sconosciuto.

Questa mattina ho aperto la pagina di calciomercato.com. ed ho trovato un articolo che mi ha spiazzato. Io non voglio credere a quello scritto in quel pezzo. Io voglio credere che tu ami questa maglia, questi colori, che non li abbandonerai mai.
Ma forse sono solo un illuso. Uno dei tanti che vedono andare via i loro idoli dell'infanzia. Il calcio ormai è una macchina da soldi e nient'altro. Perché Gigio? Questa è la mia domanda. Perché?
Mentre ti scrivo ho un groppo in gola che non vuole sciogliersi. Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, le stagioni sotto tono, l'esordio in grandi competizioni come l'Europa League così giovane... per te tutto questo non vale nulla? Per te un qualunque contratto multimilionario vale di più del Milan? Di quello che il Milan è, di quello che noi tifosi siamo? Ti ho sempre visto come una persona umile, ligia al dovere, con il Milan nel cuore. Che fine ha fatto il bacio della maglia di qualche anno fa? Perché quando si inizia a parlare di soldi ti trasformi diventando un involucro senza sentimenti? I soldi non sono tutto caro, nella vita ci sono cose che valgono di più.

Ora tutti i tifosi inizieranno a dire che è tutta colpa di Raiola, che è stata una sua idea, tutta una messinscena. Ma io ho smesso di credere a queste cose ora. Se tu volessi veramente restare dove sei, onorando la maglia che porti, non permetteresti che si mettano in giro certe notizie. Se tu tenessi realmente al Milan faresti tacere una volta per tutte il tuo squalo assetato di denaro e firmeresti SUBITO, senza tante fandonie e farse da guitti.
I veri giocatori attaccati alla maglia firmavano in bianco il contratto: sapevano che la società avrebbe fatto tutto tenendo in considerazione il loro effettivo valore. Ma tu non sei una vera bandiera. Mi piange il cuore dirlo ed anche un po' gli occhi, ma una persona come te non merita il sostegno dei tifosi. Non dopo tutto questo.
Lasci una squadra che ti ha cresciuto, coccolandoti e lanciandoti tra i grandi al momento più opportuno solo per qualche milioncino in più? "Il portiere più pagato al mondo". Per te è piu importante questo titolo oppure "il portiere che diede l'anima al Diavolo e lo servì per tutta la carriera"? A questo punto non so veramente più cosa pensare. Mi viene difficile continuare a scrivere.
Si è creata una voragine nel luogo occupato da te dentro il mio piccolo cuore rossonero. Non credo che si colmerà mai più. Se anche tu alla fine rinnovassi, io ti guarderei con occhi diversi, sapendo che tu non tieni al Milan quanto tieni ai tuoi amati bigliettoni. Io non potrei chiedere di più dalla vita che giocare nella mia squadra del cuore, diventarne il vicecapitano, essere il titolare della mia nazione e guadagnare 6 milioni a stagione.
Non si può chiedere di più dalla vita, sai nella mia breve esperienza sulla terra ho imparato che quello che la vita dà, la vita toglie. Nessuno può essere sicuro che farai bene in altre squadre che non sia il Milan, nessuno sa qual è il tuo futuro. Ma avere passato solo venti primavere ed essere già tutto quello che ho detto prima a mio modo di vedere è essere un miracolato. Gli dei, chiunque essi siano ti hanno donato una grandissimo talento, ti hanno dato l'opportunità di uscire dalla miseria, ti hanno fatto giocare nella squadra che dici di amare. E allora perché vuoi di più? L'uomo è una bestia strana, affamata di tutto, perennemente. Più ha e più vuole, e tu sei questo. Un guscio vuoto, attaccato solo ai soldi che si spaccia per una futura bandiera. Questa è la mia visione attuale su di te Gigio. E dopo questa notizia non credo che cambierà mai.
Mi dispiace ma hai perso la mia fiducia. Odio dover scrivere queste cose, ma sono sentimenti repressi da troppo tempo. Per te provo un misto di ammirazione, odio, e gratitudine, ma ora come ora fai prevalere l'odio. Non sopporto più queste continue farse da guitti, che si susseguono ormai da sei lunghe stagioni.

Quindi caro Gigio, è ora di decidere: ami di più quei pezzi di carta chiamati soldi oppure la tua squadra? Sai perché ti dico questo? Perché sempre fredde sono le mani dell'oro, ma sempre calde quelle dei sentimenti.
Se quello che ho letto è vero, ti auguro di fare male a Manchester e di tornare strisciando a casa chiedendo perdono. Se quello che ho letto è falso... beh muoviti a scarabocchiare il tuo maledetto nome su quel pezzo di carta chiamato contratto.
Ti lascio a riflettere su quanto ho detto Gigio, sperando che tu possa ragionare e scegliere la strada migliore per te.