Siamo passati dal catenaccio di Gattuso al non gioco di Giampaolo fino ad arrivare a una squadra che per certi versi ricorda quella allenata da Sacchi, che lotta su tutti i palloni anche se in svantaggio e addirittura (cosa incredibile in queste ultime stagioni) riesce a ribaltare il risultato in quasi tutte le partite.
Vedere un Milan cosi' è pura poesia per i tifosi rossoneri dopo anni di retropassaggi a Donnarumma, finalmente triangolazioni, contropiede e addirittura, udite udite, tocchi di prima manco fossimo il Barcellona di Guardiola.
Sì, finalmente guardare una partita del Milan ne vale la pena, finalmete un allenatore che è riuscito a dare un gioco a questa squadra. Io per primo dopo qualche partita del Milan di Pioli ero sconcertato dalla pochezza messa in campo, ma evidentemente mi ero sbagliato e faccio mea culpa. Certo il fatto di essersi liberato di una zavorra come Suso ha aiutato parecchio permettendo di mettere in campo i giocatori migliori per un modulo di ancelottiana memoria. Kessie davanti alla difesa ricorda molto Desailly e il rinato Chalanoglu (un altro fino a ieri sul baratro del burrone) in coppia con Benancer stanno dando equilibrio a centrocampo. La difesa con Kjaer e Romagnoli sembra rinata e più solida nonostante qualche svarione magari evitabile, Theo è ormai una certezza come Ibra e Rebic, l'unico punto debole di questo Milan è la fascia sinistra dove né Conti e ancor meno Calabria riescono ad incidere come il resto della squadra. Insomma, dopo anni di sperimentazioni con le bandiere del Milan e la politica assurda del "Milan ai milanisti" finalmente un signor allenatore.
Ma allora perché cambiare? Perché l'ennesimo ribaltone?
Sicuramente per Gazidis la mossa Rangnick è un All In, o la va o la spacca, cosi' il manager sudafricano si sta giocando la carriera. L'dea di avere un Milan piu' spagnolo valorizzando la primavera allenandola come la prima squadra, come fa il Barcellona, e più inglese con un allenatore/manager alla Ferguson, è certo un'idea stuzzicante che porterebbe una ventata nuova in casa rossonera.
Ma la domanda che un po' tutti si fanno è se Rangnick sarà all'altezza di un campionato come quello italiano con pressioni non indifferenti e 16 squadre competitive che si giocano tutte le partite?
Difficile a dirsi, il curriculum di Rangnick non è certo un punto a suo favore, ma neanche Sacchi aveva alle spalle successi incredibili prima di vestirsi di rossonero. Personalmente visto come Pioli ha rivitalizzato questa squadra gli avrei dato fiducia per un altra stagione magari regalandogli qualche innesto in difesa e centrocampo ma sicuramente quando arriverà Rangnick dovremmo salutare sicuramente uno come Ibra che col carattere che si ritrova uno come Rangnick lo appenderebbe al muro alla seconda di campionato.
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