L'Inter vince, il Milan no.
Ma cosa c'è dietro tutto ciò? Provo ad analizzarlo e a portarvi le mie conclusioni.
Gattuso schiera un 4-3-3 che dopo il goal subito, diventa (a specchio dei nerazzurri) un 4-4-1-1. Il Milan fisicamente ne ha di più, mette in crisi l'Inter sui calci piazzati, e quando alza i giri spaventa per irruenza e quantità. Gattuso cambia più volte a gara in corso. Prima arretra un più che spento Suso, per avanzare l'appena subentrato Castillejo. Poi sposta Calabria a sinistra e mette Kessie terzino dal lato opposto, buttando nella mischia Cutrone. Infine riequilibra il tutto inserendo Conti in posizione naturale.
Ma se dovessimo parlare di gioco rossonero, avremmo veramente poco da dire. Tatticamente e tecnicamente lascia a desiderare. I goal arrivano su calci da fermo, ma il Milan non ha un'identità di gioco; soprattutto offensivamente parlando. Le mezzali si muovono poco e osano ancora meno, le ali non pungono mai e il pistolero Piatek viene ingabbiato dai due centrali difensivi interisti, che lo seguono fino ai parcheggi del Meazza.
Dall'altra parte del campo, invece, c'è un Inter che nel momento più buio della stagione tira fuori carattere e voglia di fare risultato.
Luciano Spalletti, criticato e messo quasi alla porta, tira fuori dal cilindro un coniglio candidissimo: Vecino dietro la punta, a rompere le linee difensive dei diavoli (offensivamente) ed ad escludere dal gioco Bakayoko (difensivamente). L'Inter crea, pare essere sempre in controllo della gara. Perde di ritmo solo nei minuti immediatamente successivi ai due goal subiti, ma la cosa è anche fisiologica.
La cosa più sorprendente nella banda Spalletti è proprio il carattere e la compattezza con cui i meneghini nerazzurri vanno a riprendere in mano la partita subito dopo le reti concesse. I centrali De Vrij - Skriniar concedono a Piatek solo di entrare in campo. I terzini, dopo qualche errore si riscattano soprattutto durante l'arrembaggio milanista degli ultimi minuti. Brozovic, Gagliardini e Borja non tradiscono anche se sotto pressione. Le ali aiutano a tutto campo ed infine Lautaro, dopo più di un'ora al sevizio della squadra con movimenti fondamentali per aprire le maglie difensive dei padroni di casa e un assist al bacio, confeziona la vittoria con una rete dal dischetto.
Dopo la triste notte di giovedì, l'Inter riprende in mano le briglie di una stagione quasi fallita e tenta di non mancare l'ultimo obiettivo utile: 3o posto e accesso diretto in Champions.
Ho provato a spiegarvi in 4 punti (in grassetto), il perché della vittoria interista. C'è dell'altro? Scrivetelo nei commenti
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