Douglas Costa a Torino.
Sì! È sbarcato Douglas Costa, esterno brasiliano. Ormai la Juventus ha scelto: è Douglas Costa il primo grande acquisto dell'estate, l'elemento considerato ideale per innalzare ulteriormente il livello offensivo bianconero.
Lo ha scelto per l'esperienza, ma soprattutto perché la strada con il Bayern Monaco è in discesa ormai da qualche anno, dopo le operazioni Vidal, Coman e Benatia. Dopo aver firmato con i bianconeri, il brasiliano è sbarcato a Torino ieri sera e tra poche ore ci sarà anche la firma del contratto.
Douglas nasce un settembre del 1990, non fuma, non beve ed è soprannominato THE FLASH, visto che ha una corsa massima di 34,1 km orari.
Inizia la sua carriera calcistica professionistica con lo Shakthar, dove milita per ben 6 stagioni, per poi passare nell'estate del 2015 al Bayern, che lo paga per una cifra intorno ai 30 milioni.
Nella prima stagione al Bayern mette a segno 7 gol totali conditi da ben 15 assist, sempre totali. Nella seconda stagione trova meno spazio vista la "rinascita calcistica" di Robben e di Ribery e per l'avvento di Ancelotti sulla panchina dei bavaresi. Mette a segno comunque 7 gol totali e 8 assist, sempre tra Champions, Coppa di Germania e Bundesliga.
È forte e dunque il suo prezzo è altissimo. Partito da una base di 50 milioni di euro Marotta, grazie al prezioso aiuto di Giovanni Branchini, è riuscito a chiudere l'affare con la formula del prestito (6 milioni) con obbligo di riscatto (fissato a 40 milioni).
Un'operazione da 46 milioni di euro che fa diventare Douglas Costa il terzo giocatore più costoso della storia della Juventus, dietro solamente a Higuain e Buffon.
Douglas Costa è un Mancino che ama partire soprattutto da destra, per poi accentrarsi e calciare con il piede preferito; Douglas Costa sfrutta le leve corte (è alto un metro e 70) per dar vita a spunti esplosivi, in corsa ma anche partendo da fermo. Dotato di velocità e di un'accelerazione devastante, è in possesso di una tecnica raffinata, tipicamente brasiliana, la potremmo definire. Qualità che gli permette di "scherzare" con i difensori avversari, tra dribbling continui (come si può notare dal tweet soprastante, nessuno ne ha completati più di lui nelle ultime due stagioni di Bundesliga) e giocate che abbinano concretezza a quel pizzico di divertimento di chi col pallone ci sa fare. Il tiro, poi, è di primo ordine: vedere per credere un gran gol segnato all'incrocio in casa del Darmstadt, a ottobre, con una botta mancina sparata da lontano. Infine é il giocatore che ha completato più dribbling in Bundesliga (148).
Un gran giocatore, un fenomeno, che però non si può definire "un campione".
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