Nel pieno del mercato estivo mi era parso chiaro che lo scambio Higuain – Bonucci – Caldara fosse un chiaro di segno di debolezza delle due società, entrambe prigioniere di situazioni tecniche ed economiche da cui era difficile uscire, semmai si possano definire così le rinunce a due dei migliori calciatori in circolazione nel loro ruolo, ovvero Gonzalo Higuain e Leonardo Bonucci. Sir Alex Ferguson era solito dire, riferendosi causticamente agli impeccabili come Arsene Wenger, che spesso gli Dei del Calcio puniscono quei comportamenti che tengono a esaltare se stessi mortificando il senso nobile del football, dimenticando che ognuno dei protagonisti, dal giocatore al tifoso, fino al giornalista, è una componente accessoria di un rituale destinato a continuare in eterno, a prescindere dai suoi interpreti.

Nel caso specifico dell'affare finanziario dell’anno, come fu definita enfaticamente l’operazione conclusa tra Paratici e Leonardo ad inizio agosto, gli Dei del Calcio si sono scatenati nel modo più beffardo per sottolinearne l’assurdità: il giovane Caldara, a lungo ai margini del progetto di Gattuso, si è procurato un bruttissimo infortunio – curiosamente come i suoi ex compagni Conti e Spinazzola - da cui speriamo tornerà più forte di prima; il Pipita ha sbagliato un rigore proprio contro la sua Juve, per poi farsi espellere e decretare l’inizio di una involuzione tecnica e motivazionale che probabilmente ne suggerirà la partenza a gennaio; Bonucci è rientrato alla Juventus senza dare un particolare contributo ad una squadra già fortissima in Italia, ma dimostrando anche lui una perdita di attenzione difensiva che lo tiene ancora lontano dai livelli straordinari dell’estate 2016.

Le logiche del calcio si sono però confermate una volta di più diverse da quelle dell’economia e della finanza: come ampiamente prevedibile, nonostante i tanti che si prostravano ai piedi di Paratici questa estate, il Milan non riscatterà Higuain al prezzo pattuito ad agosto e il Chelsea difficilmente riconoscerà alla Juventus le stesse condizioni strappate al Milan, visto l’evidente deprezzamento del giocatore e la necessità della Juventus di privarsi del suo pesantissimo ingaggio lordo.

Fa veramente male per gli amanti del calcio vedere un campione del livello di Higuain, autore di gol importantissimi e decisivi con la maglia bianconera (al contrario, ad esempio di Dybala, sempre più inutile e sempre più cocco di Allegri) trattato come uno scomodo pacco postale, tra un Milan con cui non è mai sbocciato l'amore, la Juventus che lo malamente cacciato quest'estate e il Chelsea che lo vuole a prezzo di saldo. 

La storia degli Dei del Calcio suggerisce che questa hybris non sia loro gradita: non mi stupirei che nella finale di mercoledì Higuain lasci il segno e ristabilisca una solenne verità tecnica.