Si fa fatica, a distanza di mesi, nel vedere probabilmente il miglior giocatore del mondo in Italia.
Fin qui però Ronaldo non ha rispettato appieno le attese di chi si è visto di punto in bianco un'arma devastante per cercare di conquistare la Coppa dalle grandi orecchie che manca in bacheca ormai da 22 anni.
E' vero, è il secondo miglior marcatore della Serie A finora con 10 gol (dietro solo alla rivelazione Piatek) che includono anche i due tiri dal dischetto, entrambi realizzati.
E' vero, in Champions League ha giocato solo 4 partite su 6 (5 se consideriamo la mezz'ora di Valencia prima dell'espulsione) mettendo a referto una marcatura. Ma qui si vede la differenza di rendimento rispetto a quando militava tra le fila del Real Madrid dove, solo nella fase a gironi, segnava una quantità di gol impressionante con una costanza, forse, ancor più incredibile.
Probabilmente tutto ciò si spiega facendo un semplice ragionamento: Ronaldo nel Real era il catalizzatore dell'azione, il finalizzatore che metteva la palla in rete, mentre in questa Juve dialoga molto con i compagni, sforna anche molti assist, mantenendo comunque lo status di centravanti bomber.
Tuttavia alcuni numeri dimostrano come il portoghese sia in realtà il perno, il catalizzatore di pallone visto a Madrid, dato dimostrato dal numero di tiri effettuati complessivamente solo nella Serie A: 44 tiri effettuati nello specchio della porta. Il secondo bianconero è Mandzukic con 12, quasi un quarto rispetto al suo compagno di reparto.
La sensazione è che il cinque volte Pallone d'Oro abbia snaturato quello che è sempre stato il punto di forza della Juve, la forza del gruppo dove difficilmente qualcuno primeggiava in maniera così netta rispetto agli altri.
I limiti di ciò non si sono ancora visti: la Juventus primeggia in campionato con 8 punti di differenza dal Napoli, in Champions ha centrato la qualificazione agli ottavi come prima nel girone. Tuttavia è impossibile notare che la presenza di Ronaldo sia, per forza di cose, ingombrante e il rischio che questa sua forza possa essere la debolezza più grande di questa Juventus è molto alto.
Allora perché non far rifiatare il portoghese in modo tale da ripristinare la compattezza del gruppo in campo, dote fondamentale che ha portato la Juventus alla conquista di sette scudetti di fila.
D'altro canto nella partita contro lo Young Boys si è vista la forza della panchina bianconera con l'ingresso monumentale di Dybala che ha accorciato le distanze, prima, e ha rischiato di pareggiare con una gemma da fuori area, dopo. Il gol è stato annullato per fuorigioco. Chi c'era oltre la linea dei difensori? Cristiano Ronaldo.
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