Destro, sinistro, destro, finta ancora e bolide all'incrocio.
Sono i movimenti che ha eseguito un artista ieri allo stadio Diego Armando Maradona contro l'Atalanta mettendo a sedere una difesa intera, stordita, attonita di fronte alle movenze paradisiache di quel funambolo georgiano in maglia 77 di nome Khvicha Kvaratskhelia.

Undici gol ed undici assist in stagione, doppia cifra alla prima stagione in Italia e tutto ciò per un ragazzo di soli 22 anni. Il Napoli ha trovato la sua pepita d'oro, un diamante grezzo il cui valore era stato già annusato un paio d'anni fa, precisamente nel 2020 quando questa giovane promessa militante nel Rubin Kazan era entrata in orbita Juventus ma venti milioni per un ventenne semi-sconosciuto furono reputati troppi.

Una scommessa che è stata invece accolta e stravinta da Cristiano Giuntoli, il ds del Napoli che ci ha visto lungo e i "soli" dieci milioni spesi la scorsa estate sono a quest'ora quasi quadruplicati, preparandosi in estate ad un'asta in cui top club europei si battaglieranno per assicurarsi le prestazioni di "Kvaravaggio", un appellativo più che indicato per un giocatore che dipinge letteralmente calcio e che sta facendo sognare un popolo intero.
Dribbling, corsa, tecnica, velocità e tanto altro ancora da scoprire e dimostrare, per colui che era stato acquistato per sostituire e raccogliere la pesante eredità del figlio di Napoli Lorenzo Insigne, un confronto retto benissimo sin dalle prime giornate e superato ampiamente, con un placet generale degli addetti ai lavori.

Il percorso eccellente del Napoli quest'anno è figlio di tanti fattori, di tanti altri giocatori che sono diventati dei top player a livello assoluto, come Osimhen e Kim per fare qualche nome, ma Kvaratskhelia è quel genio che ha travolto completamente ogni schema, ha travolto una città e come ogni genio che si rispetti va ammirato, va lodato e va ringraziato.
Grazie Kvara, grazie per rendere il calcio cosi luccicante, continua a pennellare quella tela come solo tu sai fare.