L’Inter pare essere molto vicina a Kolarov.
Il giocatore non ha più la dinamicità per fare l’esterno di centrocampo a tutta fascia e non ha mai fatto il marcatore in una difesa a tre, anche se la grande esperienza potrebbe aiutarlo ad adattarsi al ruolo.
Il suo ruolo ideale sarebbe quello di esterno sinistro in una difesa a 4, ruolo che nell’attuale schieramento tattico dell’Inter non è previsto. Eppure gli indizi che questa campagna acquisti lasciano vedere possono fare supporre che potrebbe essere lo schieramento del prossimo anno.
Nell’incontro fra Zhang, Marotta e Conte è possibile che il presidente abbia mediato fra le parti imponendo a Conte il cambio di modulo e a Marotta di seguire le indicazioni del tecnico in relazione agli acquisti da inserire in questo nuovo modulo.
In effetti questa soluzione sarebbe coerente con quanto stiamo vedendo. Un cambio di modulo sarebbe congeniale al recupero, anche patrimoniale, di due giocatori come Eriksen e Skriniar (e in questa ottica non andrebbero sottovalutate le parole di ieri di Ausilio sull’incedibilità del difensore e l’importanza che lo slovacco riveste per la società Inter). Allo stesso tempo l’acquisto di Kolarov e quello, per il momento non ancora certo, ma molto chiacchierato, di Vidal, sarebbero coerenti con la volontà di Conte di avere giocatori esperti e pronti subito. Così come sarebbe coerente con questa ricostruzione anche la concomitante rinuncia di Tonali e Kumbulla.
Kolarov, come quarto di difesa, sarebbe piuttosto bloccato, visto che già da un paio di anni ha perso dinamicità. Però ha una tecnica eccellente, batte le punizioni (l’Inter è carente sotto questo aspetto, se si eccettua Eriksen) garantirebbe personalità ed esperienza e consentirebbe ad Hakimi di avanzare con tranquillità, andando a stringere la difesa portandola a tre in fase di possesso.
Vidal, davanti a Kolarov, garantirebbe una doppia fase di qualità e allo stesso tempo metterebbe Eriksen nelle condizioni ideali per potersi esprimere, visto che gli anni migliori del danese al Tottenham hanno coinciso con un centrocampo alle sue spalle caratterizzato da giocatori di quantità abili negli inserimenti senza palla.
Tutti dipingono una società dove si confrontano due correnti opposte, ma è anche possibile che Zhang abbia imposto una mediazione che possa andare bene a tutti. O magari a nessuno, ma questo non importa. Ciò che conta è che questa mediazione possa portare a un’Inter vincente. Staremo a vedere.
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