La storia della Juventus è costellata di molteplici giocatori che hanno contributo alle vittorie di molti trofei e che hanno fatto aggiungere nell'Olimpo dei club mondiali la Vecchia Signora. Da Alessandro del Piero, Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini, fino ad arrivare a Gaetano Scirea, Roberto Bettega, Dino Zoff, Gianpiero Boniperti, insieme a tanti altri hanno contribuito a scrivere vere e proprie pagine di storia gloriosa, entrando nella Hall of fame bianconera e del calcio italiano.
Tanti di questi calciatori, inoltre, si sono cuciti la maglia strisce bianco-nere come una seconda pelle, rifiutando le advances delle squadra rivali, come Milan ed Inter ed assicurandosi le lodi e grazie a vita dei supporters zebrati.
Ma ci sono anche diversi giocatori, nelle varie decadi, che non si sono fatti molti scrupoli a passare dalla sponda del "nemico" sportivo.

Paulo Dybala, la Joya tentata dall'Inter
La figura del serpente è presente in molte opere letterarie come tentatore: dal racconto biblico di Adamo ed Eva dove rappresenta la figura del demonio tentatore, al serpente del Piccolo Principe, passando da Kaa del Libro della Giungla o nella saga di Harry Potter, dove questo rettile viene associato a Lord Voldemort e ai suoi servitori. Il prossimo "biscione" che potrebbe far cadere in tentazione qualcuno potrebbe essere l'Inter: il club meneghino viene chiamato così per il serpente presente nel logo del club, anche se non più presente dal 1989. La vittima potrebbe essere Paulo Dybala, dopo che la Juventus ha deciso non proseguire più il proprio rapporto con el diez argentino, vicecapitano e simbolo bianconero negli ultimi anni. La Vecchia Signora è stata principalmente fermata dai dubbi riguardanti la precarietà della sua condizione fisica. Dopo un lungo tira e molla, con l'accordo per il rinnovo che sembrava cosa fatta ad ottobre, negli ultimi mesi c'è stata un muro contro muro con il suo procuratore che ha portato alla rottura.

Così la Joya si inserisce nella lista dei parametri 0, una moda divampata dopo lo scoppio della pandemia e con i diversi club che scrutano dei veri e propri affari. Uno dei club maggiormente interessati all'attaccante sembrerebbe essere i nerazzurri, con Beppe Marotta che in fatto di parametri 0 è un marinaio navigato. Con il suo arrivo la Beneamata potrebbe formare un tandem d'attacco tutto argentino con Lautaro Martinez, vista l'età avanzata di Edin Dzeko e le condizioni precarie di Alexis Sanchez. Dopo i tanti atti di amore mostrati dall'ex Palermo si tratterebbe di un tradimento, visti i 7 anni sempre con la stessa maglia addosso e l'eredità del numero 10 ereditata da Paul Pogba. Nelle prossime settimane sapremmo se l'argentino seguirà il cuore oppure il dio denaro.

Leonardo Bonucci, il richiamo del Diavolo e il perdono bianconero
Arrivato nella Juventus nel 2010, Leonardo Bonucci vive un'ascesa incredibile in maglia bianconera, arrivando a formare una delle difese più granitiche d'Europa. Insieme a Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini, formano la BBC, pietra miliare nell'ultima decade di trionfi della Vecchia Signora. Nell'estate 2017, però, qualcosa si rompe: il difensore italiano ha qualche contrasto con Massimiliano Allegri e in poco tempo arriva l'offerta del Milan della nuova proprietà cinese, che lo porta a Milano e gli consegna la fascia da capitano.
L'ex difensore bianconero sarà uno dei colpi più importanti della coppia Fassone-Mirabelli, che però porterà a risultati pessimi. I rossoneri guidati da Vincenzo Montella non ingranano, chiudendo al 6°posto in classifica, con la pioggia di critiche che parte verso tutta la squadra e l'allenatore, compreso l'ex bianconero.
Dopo 12 mesi ritorna nelle braccia della sua squadra, con le parole del suo perdono non accettate da tutti, anche dopo diversi anni. Con l'addio di Paulo Dybala e il ritiro di Giorgio Chiellini, il difensore viterbese diventa capitano della squadra, diventando il punto di riferimento per il nuovo ciclo.

Zlatan Ibrahimovic, un tradimento nel segno di Calciopoli
Il futuro dei calciatori può cambiare non solo per volontà degli stessi protagonisti, ma anche per eventi esterni, che ruotano attorno al calcio.
Nell'estate del 2006 il calcio italiano entra nell'occhio del ciclone a causa di Calciopoli. Si scoprono diverse partite truccate e contatti stretti tra dirigenti e dirigenti di diverso società: la squadra che ha pagato il conto più salato è stata la Juventus, con la retrocessione in Serie B e molti punti di penalizzazione. Inoltre furono penalizzate anche Milan, Lazio e Fiorentina ed esclusi  parecchi dirigenti e arbitri della federazione.
A causa di forti tormente, molti giocatori abbandonano presto la nave di Torino, tra cui Zlatan Ibrahimovic: l'attaccante svedese, arrivato nel 2004, non ci pensa molto e decide di accettare l'offerta dell'odiata rivale Inter.
Insieme a lui lo seguirà anche Patrick Vieira. Poi seguirà anche il passaggio al Milan, inserendosi nella classifica dei calciatori transitati nelle top 3 squadre in Serie A.

Pippo Inzaghi, il bomber con l'innato senso del gol
Filippo Inzaghi arriva nella Juventus nel 1997 e vestirà la maglia bianconera per 4 anni.
Il bomber, arrivato dall'Atalanta, arriva nello scetticismo generale per poi far ricredere i vari detrattori a suon di gol. Con il contributo di Alex del Piero, formano una delle coppie più prolifiche della storia del calcio.
Nel 2001 arriva la chiamata del Milan di Silvio Berlusconi: Pippo rimarrà nelle fila dei rossoneri fino al 2012, quando decide di appendere gli scarpini al chiodo.
Con il diavolo rossonero vince praticamente tutto, dalla Champions League 2002/2003 in finale contro la sua ex squadra, a quella di Atene nel 2007 contro il Liverpool, al quale contribuisce con una doppietta e diversi titoli nazionali e internazionali.

Omar Sivori, il tradimento del "Cabezón"
Uno dei giocatori simbolo a cavallo tra la fine degli anni '50 e inizio anni '60.
Omar Sivori è una delle leggende che hanno calcato i campi del nostro campionato, contribuendo con le sue doti tecniche alle fortune della Juventus. El Cabezón, appellativo dato per via della sua vistosa capigliatura, forma con il gallese Charles e Boniperti uno dei tridenti più forti della storia del calcio. Nel 1961 vince il pallone d'oro e dopo 8 stagioni, nel 1965, lascia il capoluogo piemontese per accasarsi ai rivali del Napoli, insieme a Altafini e Zoff.

I giocatori sono per noi tifosi, una specie di eroi, che in ogni partita ci regalano gioie e dolori. Sono anche fonte di ispirazione per chi vuole intraprendere questa carriera, o solo anche per chi gioca la classica partita di calcetto con gli amici. A volte però, come in tutte le storie d'amore, possiamo essere traditi da gesti che marcano in modo indelebile il nostro cuore e le nostre emozioni, come quando vediamo il nostro idolo spogliarsi della maglia del nostra squadra per vestirsi con quella degli antagonisti.