La Juventus, per la settima volta consecutiva, si rivela la squadra più forte della serie A.
Tecnicamente e soprattutto mentalmente superiore rispetto alle rivali. In questi anni, senza sminuire la grandezza bianconera, è giusto rilevare come la strada verso il mito non presentava gli ostacoli più grandi: le milanesi.
L’efficacia, che nel calcio conta più di ogni altra cosa, è stato il fattore su cui Allegri ha lavorato maggiormente, riuscendo a plasmare una Juve pronta per ogni tipo di situazione.
Alla fine della fiera, i campioni d’Italia sono stati dei maestri a sfruttare i punti deboli del Napoli, in particolare la mentalità. Sarri continua a ripetere che lo scudetto è stato perso in hotel dopo Inter-Juve. Tutto ciò dimostra quanto i partenopei siano psicologicamente inferiori ai bianconeri. Le motivazioni e il modo di essere juventino, c’è poco da fare, è differente. Compattarsi quando impazzano critiche e polemiche, trasformare rabbia in foga agonistica, essere superiori nel pensare di poter raggiungere vette altissime, sono caratteristiche che non si comprano sul mercato. La panchina, poi, ha permesso alla Juve di non far accendere la spia gialla dell’energia. Al Napoli sono mancati i cambi che avrebbero rigenerato i titolari e conferito imprevedibilità ad una squadra rivelatasi arginabile se studiati i meccanismi del sarrismo.
Quando due dei tre pilastri del calcio italiano si assentano, vivendo stagioni di transizione, diventa tutto più semplice. Fatta eccezione per il Milan stagione 2011-2012, la Juve ha lottato contro se stessa. Gli anni bui delle milanesi hanno permesso a Roma e Napoli di avanzare di grado, ma una vera lotta scudetto non è stata mai aperta prima dell’ultima annata. La mentalità deleteria del Napoli ha reso impossibile la missione di spodestare dal trono i bianconeri. Per gettare il cuore oltre l’ostacolo serve essere pronti con la testa. Milan e Inter, lottando per il tricolore, avrebbero presentato altre fisionomie psicologiche. Le rose, poi sarebbero state più ampie, senza snobbare le competizioni europee. Magari la Juventus avrebbe, comunque, vinto sette campionati ma sarebbe stato più complicato. La serie A raggiungerà i fasti di un tempo non appena le milanesi torneranno ai massimi livelli, perché la casa ha bisogno di muri portanti per stare in piedi. In attesa di tutto ciò, il calcio italiano si può godere una squadra completa, leggendaria e, nonostante le disfatte Champions, in grado di farsi rispettare in Europa.
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