Arrivato in sordina nell'estate 2017, Blaise Matuidi è da subito riuscito a conquistare un posto nell'undici titolare di Massimiliano Allegri. Il francese, acquistato per per 20 milioni di euro più 10,5 di bonus dai campioni di Francia del Paris Saint Germain, ha conquistato anche i tifosi dopo un primo periodo in cui essi, abituati negli ultimi anni ai colpi fini di Paul Pogba o agli inserimenti in area di Arturo Vidal, avevano storto il naso dinanzi a questo ragazzo così sgraziato con la palla al piede, anche a causa dell'età non più verde (30 anni).
INSOSTITUIBILE- E Matuidi, quando si trova a dover giocare il pallone, sembra davvero il brutto anatroccolo di Andersen. Non ha i piedi di Pogba e nemmeno lo strapotere fisico del compagno di nazionale (e futuro compagno alla Juve?), ma tutto questo a Manchester non si è visto. Il numero 14 bianconero è riuscito, infatti, ad ingabbiare quasi alla perfezione l'amico (quasi perchè, nell'unica occasione in cui gli è sfuggito, l'ex juventino ha colpito il palo alla destra di Szczesny), recuperando una marea di palloni e confermandosi indispensabile nel centrocampo a tre di Madama. Partita che, tra l'altro, è stata il riassunto dell'esperienza bianconera di Matuidi fino ad oggi. Del resto, il suo acquisto si giustifica proprio per questo: alla Juve serviva una mezzala di contenimento che potesse dare equilibrio a una squadra dall'enorme potenziale offensivo, e Matuidi era l'uomo perfetto. La sua assenza è devastante. La Juventus, nella passata stagione, non era preparata a questo e prima Sturaro, poi Marchisio, non sono riusciti a non far rimpiangere il francese. Anche quest'anno i campioni d'Italia non hanno un vero e proprio sostituto, vista anche l'assenza di Emre Can, e per questo Allegri dovrà ricorrere a un Cuadrado in versione meno offensiva del solito in caso di forfait del suo titolare. Ma perchè la Juve non ha preso un'alternativa a Matuidi? Semplice, perchè la sua presenza è talmente importante per i motivi descritti prima, che l'ex Psg è uno dei pochi a dribblare il turnover di "Acciughina", e i pochi infortuni in carriera certificano un'integrità fisica che in pochi possono vantare. Nemmeno quando il modulo è un 4-4-2 viene messo fuori (questo è accaduto anche al mondiale tra l'altro): numerose volte, infatti, lo abbiamo visto schierato sulla fascia a dar manforte ad Alex Sandro (o comunque al terzino sinistro di turno) mentre gli avversari attaccavano a testa bassa alla ricerca di un gol. In sintesi, Matuidi è uno di quei centrocampisti che ogni allenatore vorrebbe: silenzioso e disposto al sacrificio, che non disdegna qualche sortita in area offensiva (decisiva quella con il Parma che ha permesso alla Juve di espugnare il Tardini e altrettanto importante quella che ha chiuso il match contro il Bologna). Ecco perchè una sua assenza sarebbe devastante mercoledì, nonostante agli occhi di alcuni (per fortuna pochi) tifosi, Matuidi sarebbe uno dei sacrificabili in ogni sessione di mercato.
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