Il fatto increscioso che si sta consumando nell'attuale week end calcistico è un chiaro comportamento tipico del nostro costume Made in Italy. Sembra di essere tornati ai tempi del lockdown quando il premier Conte emanava un decreto o imponeva una restrizione ed il presidente Regione di turno a seconda della sua corrente politica decideva se farlo rispettare o no.

La lega Calcio in settimana dopo il caso Torino-Genoa ha emesso la sua sentenza che a mio parere sembra molto equilibrata a far svolgere nella maniera più corretta possibile il regolare svolgimento del campionato: nel caso in cui all’interno delle squadre ci fossero uno o più giocatori positivi al Coronavirus, la squadra scenderà in campo purché “abbia almeno tredici calciatori disponibili (di cui almeno un portiere), e alla condizione che i suddetti calciatori siano, in ogni caso, risultati negativi ai test che precedono la gara in questione in ossequio al Protocollo della Federazione Italiana Giuoco. Per quanto riguarda invece il rinvio delle partite è stato stabilito che “qualora, in un arco temporale di sette giorni consecutivi di calendario dieci o più calciatori del Club – ai quali sia stato assegnato il numero di maglia dovessero risultare positivi al virus SARS-CoV-2, il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A disporrà automaticamente il rinvio della prima gara utile nel quale sarà impegnato il Club, che sarà riprogrammata in una data stabilita insindacabilmente dal Presidente stesso”. Nel nuovo regolamento però è anche chiarito quello che dovrà accadere dopo il rinvio della prima partita. Per tutte le gare successive infatti: “Il Club, anche nell’ipotesi in cui vi sia la positività di dieci o più calciatori (insorta nell’arco temporale di sette giorni), dovrà disputare tutte le suddette gare nell’ipotesi in cui disponga di tredici calciatori”. Questo significa che il rinvio potrà accadere solo una volta nella stagione dopodiché scatterà la sconfitta a tavolino.

Da esperienza personale ho potuto constatare che: ai comuni mortali stabilire la positività al virus sottoponendosi al giro di tamponi occorre circa una settimana. Per le categorie privilegiate nel quale rientrano anche le squadre di calcio in un giorno è già possibile avere una risposta. Ecco perché ritengo adeguata la nuova normativa di Lega. Purtroppo i tempi sono questi e se non si vuol far fermare di nuovo la giostra pallonara è un buona soluzione per andare avanti. In Francia il Psg ha perso la prima partita a Lens con l’insolito tridente Sanabria-Muinga-Ruiz Atilperché i suoi big ad un controllo erano risultati tutti positivi. Il Liverpool disputerà i prossimi incontri con la stella Sadio Mané ai box, il Milan privo di Ibrahimovic è andato da Crotone a Vila do Conde in Portogallo, senza portarsi dietro nessuna scia di pandemia.

Per il big match di domenica sera invece è sbucata all’improvviso la ASL di Napoli, che blocca la squadra già in partenza per Torino, imponendo un isolamento fiduciario a Castel Volturno con tamponi programmati per lunedì. La Lega del canto suo replica al corretto svolgimento del posticipo con Juventus e terna arbitrale pronti a presentarsi regolarmente alle ore 20:45. La partita dovrebbe concludersi con il 3-0 a tavolino per i bianconeri e il conseguente per vie legali dei partenopei, che conoscendo la giustizia italiana andrà avanti fino a maggio prossimo.

Insomma, la solita tarantella all’italiana dove ognuno tira l’acqua al suo mulino e decide per proprio conto, tanto poi ci sono gli avvocati. Mettendo in luce la confusione che regna nel nostro paese in ogni settore, senza un organo autoritario che sappia imporsi.