Anagraficamente li divide solo un anno, ma la carriera e i trofei sono ben altri.
Uno ha vinto tutto, a parte il mondiale, l'altro solo trofei nazionali come scudetti e coppe Italia.
Certo, non si può paragonarli.
Ma una cosa non ce l'hanno in comune: Claudio Marchisio è una bandiera della Juventus, Ronaldo no!
Uno ha dedicato anima e corpo ad una causa, l'altro ha sempre voluto giocare dove poteva diventare più forte, fisicamente ed economicamente.
Dal 1993 il principino, così chiamato per la classe cristallina e l'eleganza dei suoi movimenti, fa tutta la trafila nelle giovanili del club bianconero.
Dopo la retrocessione in B del suo club, Claudio prende l'occasione al volo per fare il salto in prima squadra. Si fa le ossa nella serie cadetta e dimostra tutto il suo talento. Aiuta i veterani Buffon, Del Piero, Nedved e Camoranesi a riconquistare la serie A e nell'estate del 2007 viene girato in prestito all'Empoli, sempre in serie A. Li il principino si fa amare dal pubblico, ma nell'estate successiva torna nella città sabauda per consacrarsi come campione.
Dal 2008 colleziona quasi 300 presenze passando tutte le fasi di una Juventus che prima fatica a decollare, poi diventa una leggenda.
Il risultato per Marchisio è impressionante. Cresce di partita in partita e dimostra un'attaccamento alla maglia degna dei suoi mentori con cui scende, con gran continuità, in campo internazionale con la Nazionale Italiana.
Perno del centrocampo juventino e italiano, Marchisio pur di non lasciare mai le strisce bianconere, rifiuta offerte da big club di tutta Europa.
Poi l'infortunio, quell'infortunio al ginocchio, legamento crociato anteriore, alla vigilia dell'Europeo del 2016 che lo vede costretto a fermarsi pr 6 mesi.
Rientrerà ad ottobre, ma della classe cristallina di Claudio Marchisio, il nuovo Tardelli, ne rimane ben poca.
Kedhira sale le gerarchie di mister Allegri e il numero 8 piemontese vede più panchina che minuti di gioco.
Ora, che la Juve ha acquistato CR7 deve fare cassa, e lo fa con uno stile non proprio da bianconeri, quello stile che ha sempre contraddistinto la Juventus da tutte le squadre di calcio.
La strategia in casanjuve è semplice. Vendere qualche big, vecchio, ma che porti soldi. Ad Higuain, grande colpo di mercato di solo due stagioni fa,è stata promessa una buonuscita in caso di trasferimento in questa sessione di mercato, mentre per Marchisio sono state prese in seria considerazione, contro la sua volontà,alcune offerte pervenute da Cina, Giappone, MLS e la più succulenta per la dirigenza bianconera: in Francia al Monaco.
Dopo l'addio mal gestito e doloroso di Del Piero,un'altra grande bandiera di questa squadra vede le porte di casa sbattute in faccia con un bigliettino con scritto: tante grazie per tutto, ma addio.
Di certo questo stile non appartiene alla Juventus, vecchia signora che ha dimenticato come ci si comporta.
Grazie
ILPARLAFUS
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