Cristiano Ronaldo, Emre Can, Cancelo nel 2018. Ramsey, Rabiot, De Ligt, Demiral (e non è ancora finito) nel 2019. Questi sono i nomi che la Juve ha portato a Torino negli ultimi due anni, e quest'anno non è ancora finito il calciomercato. A dimostrazione di una potenza economica che, in Italia, non ha paragoni e in Europa avvicina i top club. Tutto questo non è frutto dell'arrivo di qualche sceicco o petroliere russo, che hanno buttato milioni di euro, ma dell'ambizioso, lungimirante progetto di Andrea Agnelli. Prima ha messo le basi solide alla società, stadio, museo, centro medico, nuova sede alla Continassa, e ora anche il J Hotel. Poi scelte di mercato azzeccate, vittorie in Italia e permanenza fissa tra le migliori d'Europa. Ora la Juve è nuovamente appetibile dai calciatori, i tempi dei rifiuti di Di Natale sono lontani. Eppure non tutto fila liscio. Ci sono dei problemi evidenti, in casa Juventus, che ostacolano i programmi della campagna acquisti, e si tratta delle cessioni. La Juve non sa vendere i propri giocatori. Non da adesso, ma già da qualche anno la società non è in grado di piazzare i giocatori ritenuti sul mercato.

Sicuramente ha fatto delle buone plusvalenze come per Spinazzola e Kean, ma sono stata occasioni capitate quasi per caso. I giocatori realmente sul progetto di vendita, come Mandzukic, Higuain, Kedira, Matuidi, Rugani, sono ad oggi ancora tutti in bianconero, e nessuna trattativa sembra esserci all'orizzonte. Questa situazione, che già a altre volte si è palesata, deriva dal non carpire il momento giusto per la cessione di un giocatore quando è all'apice della sua vita calcistica, o di aver pensato a un fine carriera alla Juve, salvo poi ripensarci. Questo non è un problema da poco, perché costringe la società a dover far cassa e quadrare i conti, vendendo chi non era previsto. I continui ricchi rinnovi voluti da Allegri, per questi suoi pupilli, hanno portato questa situazione. I club che possono permettersi certi contratti certamente non li sprecano per dei "fine carriera" e chi invece li vorrebbe, per esperienza, non se li può permettere, così la Juve si trova costretta a svendere o regalare i giocatori solamente per alleggerire il monte ingaggio.

Dopo aver tentato di far partire Mandzukic e Higuain, sono di oggi le notizie che la Juve abbia ceduto Moise Kean, 19 anni, all'Everton per 30 milioni più 10 di bonus, e che Dybala sarebbe ad un passo dall'accordo con il Manchester, che porterebbe Lukaku in bianconero. Cioè del parco attaccanti se ne vanno i due più giovani e talentuosi. La Juve è stata obbligata, dalla mancanza di offerte per gli altri due. Su Higuain c'è la Roma, ma non c'è nulla di ufficiale e concreto, solo chiacchiere. Su Mario la totale assenza di richieste. Da qui l'obbligo di fare cassa con altri giocatori che probabilmente non sarebbero stati ceduti secondo programmi. Questo lato della Juventus è un tallone di Achille, perché non permette mai alla società di portare a termine i programmi come decisi. La Juve avrebbe probabilmente ceduto Kean ugualmente, visto i problemi caratteriali e l'offerta ricevuta per un diciannovenne ad un anno dalla scadenza del contratto, ma nei suoi programmi Dybala non sarebbe dovuto essere sacrificato. Sarebbe dovuto rimanere insieme all'arrivo di Icardi che avrebbe rimpiazzato almeno uno tra il Pipa e Mario, e invece... Arriverà Lukaku molto probabilmente. Un bestione per un tecnico. Sotto questo aspetto la Juve deve ancora imparare molto. Vedremo al 2 di settembre come saranno terminate le cose prima del giudizio definitivo, ma ad oggi in dubbi prevalgono: la Juve perde il suo 10, ed è una perdita importante anche sotto l'aspetto dell'immagine della squadra.