Torniamo a parlare di calcio.
Dopo un paio di escursioni fuori tema, torniamo a parlare di calcio. Non c'è niente di meglio del periodo con il calciomercato invernale aperto per sognare e ripartire. Molti tifosi sperano in un colpo straordinario per tirare su le sorti della propria squadra, ma credo che i colpi straordinari dovremo scordarceli. La situazione economica in cui versano le squadre di calcio, non permettono voli pindarici, e quindi sarà un mercato, ancora una volta, all'insegna degli scambi, dei prestiti e di qualche buona opportunità che i direttori sportivi dovranno essere bravi a trovare. Chi ha i fuoriclasse se li tiene stretti, e chi non li ha, non ha le possibilità economiche per andarli a prendere, quindi difficilmente i valori delle squadre saranno stravolti. Negli ultimi anni hanno preso sempre più piede i cosiddetti "giocatori funzionali al progetto", termine coniato per individuare un talento non ancora esploso, pronto però a spiccare il volo, in forza a qualche squadra non di primissima fascia e che viene individuato come giocatore perfetto per un determinato ruolo in un determinato contesto. Ecco questo è il vero mercato che un dirigente bravo dovrebbe fare ora, e dimostrare le sue capacità. La Juve in questo senso è sempre stata molto brava. Certamente ci sono stati anche dei "capricci" come Higuain, Pjanic, e Ronaldo, giocatori già affermati e campioni fatti acquistati perché c'era la possibilità di farlo, ma nella storia della Juventus ci sono stati molti più giocatori acquistati in prospettiva e divenuti campioni assoluti, come Pogba e Vidal per citarne un paio. Di cosa, o di chi avrebbe bisogno la Juventus per ritornare competitiva per lo scudetto?? Bhe è difficile da dire. Fare nomi è abbastanza inutile non sapendo le reali trattative e margini di movimento, ma sicuramente di qualcosa avrebbe bisogno per completare la rosa. Dopo un più che ottimo girone di Champions concluso con l'ottima prestazione al Camp Nou e conseguente primo posto, e delle buone prestazioni anche in campionato, la Vecchia Signora è incappata nell'ultima giornata prima della sosta, in una serata da incubo, dove è riuscita nell'incredibile impresa di perdere sei punti in un paio d'ore. Il ribaltamento della sentenza della partita con il Napoli (assurda) seguita dalla pessima prestazione contro la Fiorentina e la netta sconfitta, hanno acceso l'allarme in molti tifosi. Perché lo sappiamo bene tutti che gira che ti rigira è sempre il risultato a fare la differenza sul giudizio e sull'umore dei tifosi. Era troppo facile fare i tifosi naif e filosofici con la Juventus dominatrice in Italia, costantemente prima in classifica con campionati vinti a dicembre, e parlare di bel gioco e contestare Allegri e dirigenza. Era semplice anche per i tifosi avversari non dare la giusta soddisfazione alle nostre vittorie puntando il dito sul gioco. C'erano perfino tifosi juventini che non erano nemmeno più felici per le vittorie e i campionati vinti. Tanto da convincersi di essere pronti a uno o due anni di transizione, pur di vedere un nuovo progetto e un ringiovanimento della squadra.
E ora? Quei tifosi dove sono? Chi oggi è primo in classifica o secondo e si sta giocando il primato, non mi sembra discutano molti di tecnica o tattiche di gioco, ma prevalentemente di mentalità, agonismo e unione di gruppo. E i tifosi ju già hanno perso la pazienza e chiedono già una nuova rivoluzione, che porti bel gioco? no.....che riporti la Juve in testa in qualsiasi modo, anche con le brutte prestazioni ma con i tre punti quasi in ogni partita. Milan e Inter sono meritatamente e giustamente in testa, lo stanno facendo senza grandi alchemie tattiche, ma con grande caparbietà e convinzione dei propri mezzi, dando continuità ad un progetto e a degli investimenti iniziati lo scorso anno. Anche devo specificare che per quanto riguarda i nerazzurri, il girone Champions è da considerarsi come un mezzo fallimento. Perché una squadra con un allenatore come Conte, e con gli investimenti fatti negli ultimi due anni, avrebbe dovuto fare decisamente meglio e conquistare almeno un posto in Europa Legue. La Juve è ripartita da zero, con investimenti proiettati al futuro. Ciò nonostante, io sono dell'idea che l'organico della Juventus non sia inferiore a nessuno in Italia, e che potrebbe tranquillamente dire la sua per la conquista dello scudetto e battagliare in testa alla classifica. I problemi della Juventus sono, semmai, altri. La fame e la mentalità dopo nove anni di successi non possono essere sempre quelle, ovviamente, un allenatore esordiente non aiuta, e i giovani......bhe sono giovani. La Juve sarebbe in grado di inanellare una striscia di vittorie consecutive e ridurre il gap, il problema è che l'inesperienza da una parte, e la meno grinta o voglia di vincere dall'altra, la fanno stare sempre sulle montagne russe. È inevitabile che Pirlo debba farsi le ossa e la gavetta e lo farà sulla nostra pelle, e la squadra, ora come ora, non è in grado di sopperire a questa lacuna. Zidane quando è arrivato a Madrid ha vinto tre Champions in due anni e mezzo, e di certo non possiamo dire che sia un mago della panchina. Ma c'era un Real Madrid che andava da solo con il pilota automatico, con una rosa incredibile. Pirlo arriva in una Juventus in piena rivoluzione e questo è un bel rischio che il presidente Agnelli si è accollato. La squadra sabauda ha dei problemi in ogni reparto. Non può fare a meno di Ronaldo, non ha ricambi sulle fasce e a centro difesa non riesce a puntare decisamente sulla coppia De Ligt Demiral, perché il cordone ombelicale con Bonucci e Chiellini non riesce a tagliarlo. Per terminare con un centrocampo incompleto e pieno di equivoci tattici. Poi c'è il caso Dybala. La Joya sembra sempre più lontana dalla Joya che conoscevamo. È palese che la sua collocazione in campo con Ronaldo è impossibile, in più i problemi fisici e quelli legati al rinnovo, non permettono a Pirlo di avere una valida alternativa al duo Ronaldo/Morata. Ecco, magari uno scambio tra Dybala e un'altro ottimo giocatore potrebbe portare a Torino un nuovo innesto importante. Qua la società deve riflettere bene, decidere se Dybala è ancora un giocatore su cui la Juve può puntare, e in questo caso cercare di recuperarlo fisicamente e mentalmente, oppure utilizzarlo per arrivare ad un'altro campione. Difficile poter pensare che la Juve possa risolvere tutti i problemi in questa sessione di mercato, ma almeno iniziare da qualche parte, e mettere le basi per l'estate. Io credo in questa Juve, la strada è giusta, probabilmente non riusciremo a tornare a giocarci il campionato quest'anno, anche se, come ho detto prima, le capacità ci sarebbero, ma bisogna usare questa stagione come base per la prossima. Lavorare molto sulla mentalità dei nuovi, prendere decisioni chiare su alcuni giocatori, mi riferisco in particolare a Rabiot, Ramsey e Bernardeschi, che chi per un motivo chi per un'altro non sembrano adatti alla Juve. La continuità è il segreto per un successo più rapido. La qualità del gioco è importante ma non indispensabile, dobbiamo ritrovare il nostro DNA, bisogna ritrovare l'orgoglio di indossare questa maglia e onorarla un campo come è stato fatto in questi ultimi nove anni. Belli o brutti non importa dobbiamo tornare ad essere solidi e credibili e a far paura agli avversari. Pirlo conosce bene questo DNA, lo conosce da giocatore, ora deve imparare ad infonderlo da allenatore. Sorrido quando sento gente che dice che caratterialmente lui non è adatto, visto la calma e la flemma, ma chi sostiene questo non conosce Andrea Pirlo.

Vi racconto un aneddoto. Fino a quando Pirlo ha giocato nella Juventus, anche quando c'era Del Piero e con Conte allenatore il suo ruolo all'interno del gruppo era di leader assoluto. Nello spogliatoio della Juventus l'assegnazione dei posti e degli armadietti non avviene a caso. I posti sono decisi e tutti sono uno accanto all'altro a destra e a sinistra dello spogliatoio, tranne due che sono centrali in mezzo alla stanza. E sono i due posti riservati ai leader carismatici della squadra, uno era riservato a Buffon e l'altro era proprio di Pirlo. Uno che dentro lo spogliatoio sapeva farsi rispettare anche senza urlare. Ora da giocatore è una cosa, da allenatore è diverso, ma non ho alcun dubbio che Pirlo non abbia lo spogliatoio e la squadra in mano. Il problema è di esperienza e di cambio generazionale. Alcuni, anche giornalisti, sostengono che a Pirlo gli venga perdonato molto mentre a Sarri non gli è stato perdonato niente. C'è un piccolo particolare che non viene considerato, certi errori da un esordiente assoluto si possono capire, da un allenatore esperto e navigato proprio no. E comunque Sarri ha avuto problemi ambientali più che tecnici.
Detto questo, avanti sempre con la cultura del lavoro e della continuità, solo così torneremo a primeggiare, e non è detto che siamo già fuori in Italia. Io credo a questa Juventus, e ci toglieremo delle soddisfazioni anche quest'anno, attenti a darci per morti e sepolti.