Mancano 14 giorni alla prima uscita stagionale della Juventus e, dopo le amichevoli con Tottenham, Inter e Novara, è arrivato il momento dell'ultimo vero test pre-stagionale contro l'Atletico Madrid. Nelle prime due partite, che rappresentavano insidie maggiori, i bianconeri hanno faticato non poco a trovare il ritmo, a gestire il possesso del pallone nella zona mediana del campo e a difendere sulle palle inattive. Lo sappiamo: era calcio di luglio ed erano tutte imprecisioni o disattenzioni che non aveva molto senso considerare più del dovuto. Tuttavia, quella di stasera alle 18 non sarà una semplice amichevole, infatti ci avviciniamo sensibilmente all'inizio del campionato ed è giunto il momento di assaporare la nuova Juve di Maurizio Sarri. Ma come sarà?
Innanzitutto scordiamoci di vedere sin da subito calcio champagne! Il desierio irrefrenabile di vedere una Juventus che gioca "bene", se si può dire così, deve attendere un pochino: Maurizio Sarri, dal suo primo giorno di allenamento coi ragazzi (per usare un termine "allegriano"), tra ICC e altri incontri non ha avuto a disposizione i soliti 30/35 giorni di ritiro che poteva sfruttare con il Napoli. Di conseguenza, il suo approccio alla squadra si è dovuto adattare alle programmazioni della società. Seconda questione, non di poca importanza, il tecnico bianconero avrà sulle spalle il fardello dell'eredità di Massimiliano Allegri, il cui gioco era quasi agli antipodi rispetto al cosiddetto "sarrismo" e inevitabilmente dovrà stravolgere quello che era un sistema di gioco ormai consolidato. Per fare ciò, quindi, il tecnico nato a Napoli dovrà affidarsi a quella qualità della squadra allegriana che lui stesso ha citato nell'intervista di presentazione: la capacità di soffrire e poi "in dieci minuti andare a tritare una partita".
Finora i bianconeri non hanno di certo mostrato grande spettacolo, ma è più che normale che sia così! La vera Juve di Maurizio Sarri si vedrà probabilmente a gennaio 2020, quando saranno già stati affrontati molti match e il sistema di gioco sarà abbastanza collaudato ed efficace. Fino a quel momento, a mio parere, potremo vedere sì un calcio ben diverso da quello allegriano, ma ancora lungi dal "bel gioco" proprio dell'ex Napoli e Chelsea. A conferma di ciò, già nel corso dell'International Champions Cup, si sono visti i cardini e i pilastri della tattica sarriana: i triangoli per uscire dalle situazioni difensive, il giro palla con pochi tocchi a metà campo, con un Pjanic già più propositivo e protagonista, e gli scambi rapidi negli ultimi metri di campo tra gli attaccanti (il goal di Higuain contro il Tottenham ne è un esempio più che evidente). Dunque, almeno dal mio modesto punto di vista, stasera si assisterà ad una partita contro un avversario più avanti nella preparazione e che cercherà di fare la partita, ma dall'altro lato ci sarà una Juventus che dovrà alzare leggermente i ritmi rispetto alle prime amichevoli e che mostrerà alcuni progressi nelle nuove idee di gioco di Maurizio Sarri.
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