Inizio subito col dire che non sono d'accordo con tanti giudizi negativi apparsi su stampa, tv e social riguardo alla partita di ieri sera contro l'Austria. Non è stata la miglior partita della nazionale di Roberto Mancini ma questo era preventivabile, i biancorossi di Froda sono stati bravi ad aggredire il portatore di palla azzurro impedendo lo sviluppo dell'azione e costringendo a un'estenuante fraseggio orizzontale la nostra retroguardia.
Comunque le occasioni più nitide sono state quelle proposte dagli azzurri dove però  è mancato l'ultimo guizzo davanti alla porta austriaca e la giusta precisione. Anche un pizzico di sfortuna nel tiro di Ciro Immobile che centra l'incrocio dei pali sul finire del secondo tempo... 

Un po' sottotono ieri Marco Verratti al quale manca ancora un po' di condizione atletica e Nicolò Barella, troppo impegnato a voler risaltare sul gruppo tanto da non essere lucido sul trovare un compagno meglio piazzato al quale dare la palla e finendo così per perderla dopo il raddoppio degli avversari o nel commettere fallo di gioco. L'ingresso di Pessina e Locatelli nella ripresa infatti sono stati la carta vincente di Mancini nello scardinare la rocciosa difesa austriaca, insieme alla bravura di Federico Chiesa che tagliando dentro dalla fascia sinistra ha aperto le maglie difensive  dell'Austria e si è procurato l'azione che poi con un pizzico anche di fortuna ha portato al vantaggio dell'Italia.

C'è stato poi il ritorno degli austriaci specie nel secondo tempo supplementare, quando  le forze stavano venendo a mancare ma abbiamo tenuto duro compattando i reparti e cercando di sfruttare il contropiede che per forza di cose la squadra di Froda ha dovuto concederci. Adesso ci goderemo la sfida tra Portogallo e Belgio sperando che anche loro arrivino ai tempi supplementari, così da poterli affrontare con la stessa condizione fisica anche se non basterà per avanzare alle semifinali.

Però questa squadra sta imparando a soffrire nei momenti meno positivi, cosa mai sperimentata nel girone di qualificazione e questo è importante per cementare ancora di più il gruppo che già così ha dimostrato di essere veramente squadra, quasi squadra di club per come si aiutano e consigliano!
Roberto Mancini può essere soddisfatto anche se è chiaro che non si accontenta ed ha programmato di arrivare fino al 7 luglio prima di dare il "rompete le righe"... e con lui l'intera nazione.