E' in serate come quelle di ieri che si capisce quanto il calcio sia bello, coinvolgente e imprevedibile. Uno spettacolo unico ed inimitabile, che ogni volta si propone senza conoscerne ne la trama ne tanto meno il finale. Ecco perchè, quando al minuto 92', Simon Kjaer, il "Principe Biondo" arrivato al Milan dalle terre natie di Danimarca, staccandosi da terra con la leggerezza di un ballerino del Bolskoj, dimenticando età e fatica, per realizzare di testa, il gol fantastico del pareggio, il "popolo milanista" ha potuto liberare un grido di gioia, univoco, non tanto per il risultato, stretto e bugiardo, ma per la gioia di vedere una squadra dare il massimo, giocare per sé e per i tifosi, senza risparmiarsi. Ieri non serviva indossare maglietta o pantaloncini, non serviva esibire il cognome sulla maglietta, c' era il Milan a Manchester, a giocare da grande squadra a correre e sudare, mettendo in campo tutto, anche il cuore e la storia di questa Grande Società, che tanto amiamo.

E' in serate come quella di ieri che si capisce quanto il calcio sia bello (frase ripetuta appositamente per rafforzarne il concetto). Perché non ci sono Maldini o Nesta baluardi difensivi, quando il solo fatto di essere italiani era un "marchio di qualità", non ci sono Gattuso e Pirlo, il "braccio e la mente" che annientavano ogni centrocampo avversario, ma specialmente non c'è un Kaka a danzare fra i difensori avversari, al punto di renderli ridicoli, realizzando uno dei gol più belli, fra i milioni di quelli segnati, quando il pubblico si accalcava sulle gradinate dell'Old Tratford ed anche da avversari applaudivano una squadra conosciuta in tutto il mondo. 24 Aprile 2007, notte di Champion, dolci ricordi.

11 Marzo 2021, sfida di Europa League dal sapore nobile. E' l'unico ottavo che vede affrontarsi due formazioni che hanno vinto la Champions; il Manchester Unt e il Milan. Gli scommettitori sono implacabili con la squadra allenata da Mister Pioli. Il Manchester è nettamente favorito sul passaggio del turno e sulla vittoria della prima partita, che si gioca in Inghilterra sotto una pioggia battente. Invece il Milan affronta l'avversario con personalità e convinzione, detta i tempi di gioco e dopo pochi minuti ha già segnato due gol, entrambi annullati. Il primo per un fuorigioco netto di Leao, che comunque calcia un bel diagonale dando segnali di vitalità e il secondo di Kessie, grazie all'intervento della VAR che rivela un tocco di braccio, impercettibile ma veritiero, prima di scagliare il pallone in rete. Non c'è il tempo per recriminare, si gioca ad alta velocità, attenti e compatti, lasciando al Manchester due sole opportunità nei primi 45 minuti. Un tiro violento di Martial, Gigio sicuro devia in angolo e al 39 minuto l'occasione più nitida e importante per la squadra di casa. Un cross perfetto da destra che taglia l'area, come un rasoio sul burro, sul palo opposto c'è puntuale Maguire, che deve solo depositare in area, mentre Calabria è rimasto bloccato dal traffico dell'area, come nei più classici "momenti di punta". Succede invece l'imprevisto. Il giocatore inglese, più famoso per le bevute e le risse che per i gol realizzati, pochissimi, fa la cosa più difficile, stile Calloni, colpisce il palo interno violentemente e il pallone sfila in fallo di fondo. Scampato pericolo, l'unico, si va nello spogliatoio e il risultato a reti bianche lascia più scontenti i rosso neri dei rossi di Manchester.

Non cambia la situazione nel secondo tempo, è il Milan a fare la partita e a dettare i tempi, pressando alto, giocando palla a terra senza rinunciare a lunghi cambi di gioco che mettono in difficoltà gli avversari. Non è la partita dei singoli, ma come un coro sono tutti a cantare nel modo migliore. Il gol del Manchester è tanto bello, quanto inaspettato. Un lancio preciso da metà campo a premiare il taglio di Diallo, piccolo attaccante, che sbuca alle spalle di Tomori e con un tocco di testa, preciso e fortunato, scavalca Gigio, braccia al cielo e realizza l'uno a zero. La reazione del Milan è pronta e convincente. L'azione più bella e nitida porta Calabria al cross, preciso sulla testa di Krunic puntuale all'impatto, siamo pronti ad esultare, ma il calciatore bosniaco ha già usufruito dell'unico suo bonus a disposizione, domenica a Verona (logicamente scherzo) e mette malamente a lato. Il Milan insiste, è padrone del campo e al minuto 92' raccoglie il meritato pareggio, già descritto.  Un pareggio bellissimo, che va stretto ai ragazzi di Mister Pioli, perchè la squadra è giovanissima. Un risultato perfino bugiardo, che sta stretto, ma che riempie di orgoglio. 
E' il premio al lavoro, all'impegno e alla serietà. Pioli merita i complimenti. Gigio, inoperoso, una squadra di giganti, senza esserlo, bravi, bravi e ancora bravi.
Sì, "fratelli", mancano ancora dodici giornate alla fine del campionato e la serata di ieri sera cancella ogni dubbio o incertezza, il Milan non mollerà, lotterà fino alla fine, dando il massimo e di più: IO CI CREDO, più di prima.