Non voglio tornare indietro nel tempo e parlare delle cinque finali perse, che hanno delle modalità differenti fra loro per tempi, avversario, coincidenze e fatalità, ma soffermarmi principalmente sui tempi recenti del ciclo della Juventus aperto in Italia e in Europa a partire dal 2012. Tutti hanno nella mente quello che accadde nel luglio del 2014, quando Conte rassegnò le sue dimissioni dopo aver conquistato brillantemente per risultati e per gioco due scudetti. A distanza di quattro anni, possiamo affermare che aveva ragione. La sua frase rimane ben impressa nella mente dei tifosi juventini: "Con 10 euro non si mangia in un ristorante da 100 euro". Un chiaro riferimento al fatto che per vincere la Champions erano necessari quei tre-quattro fuoriclasse che, aggiunti ad una rosa di tutto riguardo, potevano ambire a competere e vincere la Champions.
La dirigenza juventina, che (non è un mistero) è presuntuosa e forse più, rinunciò ad uno dei migliori allenatori al mondo, per sostituirlo con Allegri, molto più attento a non prendere gol che a creare gioco affidandosi ai singoli, cosa che funziona in Italia (anche grazie alla mancanza delle milanesi), ma non in Europa. I risultati dicono, che Conte, con una Nazionale mediocre, è arrivato ai rigori con la Germania campione del mondo, e ha conquistato uno scudetto con il Chelsea alla sua prima stagione in Premier contro avversari fortissimi. Allegri ha vinto dei campionati, agevolato dal lavoro di Conte e dalla mancanza di avversari.
Gli juventini non si devono illudere delle finali perse: è stato frutto di sorteggi fortunati e nel caso della vittoria con il Barcellona dello scorso anno, sapete tutti che attraversava un periodo di scarsa forma. Tuttavia penso che la finale persa tre anni fa con il Barcellona la Juve con Conte in panchina poteva vincerla: oltre alla difesa più forte al mondo, poteva contare su un centrocampo con Pirlo, Vidal, Marchisio, Pogba, senza dimenticare che in attacco aveva un certo Tevez. Tutti elogiano l'operato della società, come se fosse un esempio da seguire, ma se vuoi vincere in Europa devi avere un allenatore di livello internazionale, e un gioco di squadra con tanti campioni.
A mio avviso Allegri non è un grande allenatore, e la dirigenza della Juve o non vuole appositamente spendere, oppure è incapace. A questa Juve non servivano Bernardeschi o Douglas Costa, ma tre grandi centrocampisti, e non di certo Matuidi. In quanto a Kedhira e Pjanic penso che siano di livello medio: per vincere la Champions ci vuole ben altro, è ora che Agnelli e lo stesso Marotta se lo mettano in testa.
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