Finisce così il sabato sera dei tifosi juventini. Amarezza dopo la sconfitta, non tanto per la possibilità concessa all'Inter di riagganciare i campioni d'Italia in classifica, bensì per come arriva la sconfitta.
I bianconeri soffrono una squadra super organizzata come quella di Juric e, ancora una volta, dimostrano che c'è qualcosa che non va nel meccanismo Sarriano. Ci si affida troppo all'episodio che Cr7, prontamente, trasforma in oro, ma non è sempre Natale. Nonostante i due legni colpiti, la Juve da l'impressione di poter fare poco male ad una squadra atleticamente superiore, nonostante la partita di recupero giocata 72 ore prima.
Ecco quindi la grande chance per gli uomini di Conte. Mai negli ultimi anni si è arrivati al derby con così tanti motivi per vincerlo. Lukaku e Co. affrontano una squadra in salute, anch'essa in lotta per qualcosa d'importante. Il Milan vuole continuare ad inseguire l'Europa e, come se non bastasse l'importanza della partita, c'è da rosicchiare qualche punto alla Roma, sconfitta a domicilio dal Bologna.
È vero che sulla carta l'Inter sembra più squadra. Lo dice la classifica, la partita d'andata, l'obiettivo più prestigioso. Conte sa benissimo che queste occasioni non capitano spesso e non ci sono altre alternative alla vittoria.
Ci vorrebbero 11 Lautaro per garra per vincere questo derby e mettere davvero paura ai più forti.
L'Inter, dal canto suo però, ha sbagliato sempre quando non doveva sbagliare. Il Barcellona qualificato e rimaneggiato a Milano è solo l'ultima delle trappole che hanno fatto capitolare i nerazzurri nel momento in cui si doveva battere il ferro caldo.
Si potrebbe scrivere una lunga lista di occasioni bruciate quando invece bisognava vincere. Difficile gestire una situazione del genere. C'è troppa gente ad Appiano che non regge la pressione, che non ha esperienza in questi momenti e che, prontamente, fallisce il match point, ogni volta che questo si presenta.
Chissà cosa passa per la mente dei giocatori dell'Inter dopo il fischio finale al Bentegodi di Verona. C'è una notte per dormirci su o per sognare. Una cosa però é sicura. I sogni diventano realtà solo col duro lavoro. Quindi cari ragazzi, non importa quale stimolo abbia il Milan domani, non importa cosa significa derby di Milano, non conta la voglia di Ibra nel suo come back sotto la Madonnina. Domani bisogna essere più forti di qualsiasi paura, di qualsiasi avversario. Bisognerà scendere in campo con la ferocia di un leone, mantenendo i nervi saldi e giocando a calcio pensando solamente ai 3 punti. Questi treni non passano sempre.
E se veramente come si vocifera, c'è voglia di vincere da subito, bisogna almeno dimostrarlo da domani. Ora o mai più. L'appetito vien mangiando ed il buon profumo ce lo mandano Borini e compagnia bella.
Fuori gli attributi per cambiare una volta per tutte la storia. Non si può fallire. 3 punti a tutti i costi o sarà sempre la stessa storia.
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