Il calcio, così come la vita, è fatto di alti e bassi. Si può alzare una coppa sotto il cielo stellato oppure si possono versare lacrime per un progetto mai realizzato. Ma i colpi di scena possono sempre succedere, nel bene e nel male. E allora la vera fonte di saggezza e di commozione è la perseveranza di un campione, lo slancio vitale di una squadra.
Un po' tutto quello che è successo all'Inter in questi anni; dal pestaggio brutale subito in casa contro lo Schalke 04 nella stagione 2011/12 alle macabre figure in Europa league, passando per i pessimi risultati ottenuti in campionato, nella penuria totale. Ma i veri campioni si rialzano, il blasone torna a brillare e la storia alza la voce. E così, dopo anni bui, lo scorso 20 maggio con il colpo di testa di Vecino l'Inter è tornata nuovamente in Champions. Una gioia per tifosi e dirigenza, ma soprattutto per Spalletti, reo di aver trasformato la sua squadra in un gruppo di amici più che calciatori professionisti.
E adesso arriva il momento più difficile. Per l'Inter è giunta l'ora del cosiddetto esame di maturità, il momento di dimostrare la vera grandezza e la compattezza di squadra. Molti i dubbi, molte le domande, ma anche le certezze. Sì, perchè il rumore dei nemici si fa e si farà sentire al solo scopo di mettere pressione, ma l'Inter deve isolarsi perché non ha niente da invidiare alle altre rivali. Il girone non aiuterà di certo la squadra di Spalletti perchè i nerazzurri si trovano in quarta fascia e il rischio di potersi intrecciare con squadre del calibro di Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco è altissimo, ma niente paura, come cantava Luciano Ligabue.
L'Inter dalla sua parte avrà la storia e il blasone, che mai verrà a mancare. E poi, fattore da non trascurare, lo stadio. San Siro è uno degli stadi più belli ed importanti al mondo e per le squadre che arriveranno a Milano non sarà di certo una passeggiata uscire indenni. Uno stadio che ha trasformato l'ultimo concerto di coppia di J-Ax e Fedez in una festa spaziale non avrà di certo paura ad alzare la trincea nelle sfide di Champions League. Il piatto non piange in casa nerazzurra perchè nessuna squadra, neppure il Real Madrid, desidera trovare l'Inter ed è proprio per questo che i nerazzurri nel sorteggio del 30 agosto rappresentano un vero e proprio spauracchio per tutte le altre squadre. E poi uno sguardo al mercato; il probabile innesto di Modric potrebbe spostare ancora di più gli equilibri e trasformare lo stadio Meazza in un muro imbattibile, un qualcosa di unico che potrebbe costringere la società nerazzurra a riaprire la campagna abbonamenti per poter superare ancora il record di 36000 iscritti allo stadio. Una storia che ha dell'incredibile.
Gli ingredienti per fare la ricetta perfetta ci sono e dopo tanti anni Milano vuole tornare a dire la sua.
Starà a Spalletti e soci riuscire nell'intento, ma state pur certi che anche con Cristiano Ronaldo alla Juventus la resa dei conti sarà sempre all'ultimo capitolo della storia.
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