"Chi ti ha tradito tornerà a farlo, non perchè ci prova gusto, ma perchè ciò rientra nella sua indole"; ricorderete sicuramente l'incipit con il quale cominciava il duro comunicato della Curva Nord rivolto in estate a Romelu Lukaku, tacciato di tradimento nei confronti di un'intera piazza che l'aveva sempre sostenuto, nei momenti di estasi come in quelli di profonda depressione calcistica. Il termine "traditore", usato giustamente dai tifosi dell'Inter per sottolineare l'atteggiamento a dir poco professionale del centravanti belga, è stato riutilizzato negli ultimi giorni questa volta verso un vecchio pallino nerazzurro, l'ex stella di San Siro e predecessore di Lukaku, paladino prima e zavorra poi, quel Mauro Icardi voglioso di tornare a giocare nella squadra con la quale ha realizzato il maggior numero di gol. Va da sè che nonostante l'indiscrezione lanciata dal direttore di Novella2000 Roberto Alessi in diretta nazionale, il ritorno di Maurito appare piuttosto complesso da attuare in così poche settimane; il Galatasaray ha alzato il muro e l'Inter dal canto suo non vuole neanche prendere in considerazione un giocatore che guadagna 10 milioni di euro a stagione e che nella sua precedente parentesi nerazzurra ha litigato con gran parte dello spogliatoio (Handanovic, Brozovic, Perisic) oltre che con Spalletti e Conte.
Se la trattativa dunque non è neanche cominciata, è doveroso però affermare come parte della tifoseria sbagli ad etichettare Icardi nella veste di traditore; l'argentino infatti ha commesso numerosi errori anni fa complice soprattutto l'atteggiamento di Wanda Nara e l'aver quasi simulato un infortunio che non era così grave, ma ha sempre giurato amore e fedeltà verso l'Inter e gli interisti, rifiutando qualunque offerta da altre squadre ed essendo costretto ad accettare il Psg solo per non rimanere una stagione a guardare gli altri dalla tribuna. Motivo per cui un ritorno di Maurito in nerazzurro rappresenterebbe tecnicamente un ulteriore incentivo verso la lotta scudetto con la Juventus e, chissà, verso il percorso in Champions; lo sa benissimo lo stesso Marotta, che dopo aver strappato Buchanan alla concorrenza europea, potrebbe procedere in religioso silenzio verso l'Icardi 2.0 oppure rinunciare ascoltando coloro che nello spogliatoio nerazzurro non hanno ancora ricucito lo strappo con l'argentino.
La scelta appare piuttosto radicata e suscita dibattito, in un'annata che dovrebbe portare Inzaghi e i suoi verso la seconda stella. Le uniche certezze al momento sono i recenti post di Icardi e l'amore di Wanda nei confronti di Milano, città della moda e seconda casa della showgirl argentina. Nel mezzo un enorme trambusto mediatico, che dopo quattro anni di tregua, rischia di tornare a dilagare attorno a Mauro. Con il Duomo sullo sfondo, c'è chi eviterebbe volentieri e chi invece spera nel ritorno, chi si mostra titubante e chi invece rischierebbe il tutto per tutto. Il classico umore diversificato degli interisti, per un Icardi 2.0 che ha spaccato nuovamente la tifoseria.
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