Inter e Juventus si stanno preparando a un duello che in Serie A mancava da una decina d'anni. Corteggiamenti, blocchi, acquisti, sfottò. Se tutto va bene, verrà fermato il dominio della Juve da otto anni a questa parte, si interromperà la corsa verso i dieci scudetti consecutivi grazie proprio a quel duo, Conte e Marotta, che rese possibile la rinascita Juve. Se tutto va male, si confermerà per l'ennesima volta una grande illusione, nella rassegnazione di dover vivere una Serie A marchiata bianconera. Quando una squadra domina per così tanto tempo in modo incontrastato un campionato significa che qualcosa non va. Che le altre stanno indietro, e parecchio indietro. Non c'è stato nessun equilibrio verso l'alto per la prossima stagione, anzi, sta emergendo il divario che ci sarà tra Inter e Juve, per il derby d'Italia, e il resto.

Un resto, con il Napoli che non sembra voler fare follie, con un Milan che fino a quando non verrà venduta la società continuerà a rimanere in una fase di sospensione, con la Roma che è travolta dalle beghe interne, con l'Atalanta che cercherà di regalare ancora grandi emozioni ma che difficilmente potrà competere nel duello finale per lo scudetto. Cosa che comunque auguriamo ai bergamaschi. Poi, ordinaria amministrazione. Sarà un campionato dove nuovamente ci sarà metà Serie A che lotterà per non retrocedere. Insomma, l'unica novità, se tutto va bene, è il duello per lo scudetto tra Inter e Juve. Un passo in avanti rispetto a questi otto anni, ma poca cosa rispetto al sistema che va rivisto. In Premier hai una decina di squadre che hanno fondi societari a disposizione che in A ci sogniamo. Serve maggiore equilibrio, vanno distribuite le risorse in modo diverso, se vogliamo innalzare il livello della Serie A. E servono imprenditori che vogliono investire e non speculare nel calcio. Altrimenti, poi, non lamentiamoci se in Europa continueremo a contare poco o nulla.