Avremmo preferito girare per centri commerciali a cercare il negozio che avrebbe provato l’azzardo: "Compra una tv 8k ultra mega HD 100 pollici, QLED, risoluzione 3840x2160 presa HDMI, DLNA, WIFI, servizio sveglia con cappuccio e brioches e se la tua Nazionale vince il Mondiale di calcio ti rimborsiamo l’intera cifra della tv". Avremmo voluto rispolverare le nostre maglie azzurre, passare le giornate a pensare con che modulo scendere in campo, i cambi da effettuare, litigare al bar e discutere tutti contro tutti su cosa fare, invece niente di tutto questo si vedrà nel bel Paese. Forse è un bene, perché l'italiano spegnerà la tv e riscoprirà il piacere o meglio ancora cosa l’ha fatto innamorare del calcio.
Non raccontiamoci balle colossali: nessun italiano tiferà per un’altra Nazionale, forse si potrà simpatizzare per qualche Nazionale minore che punta all’impresa, ma a parte un Germania-Brasile, la rivincita del pesante 7-1 in casa verdeoro, e Argentina-Portogallo, ovvero Messi vs. Ronaldo, la gente uscirà di casa, comprerà un gelato e passerà le giornate al parco, sui campetti da calcetto o addirittura a ricomprare la carta stampata per aggiornarsi sul calciomercato che quest’anno sembra promettere bene: la Roma fa tremare, la Juve fa sperare e il Napoli sognare, ma prima si deve vendere; parola d’ordine per tutti.
Giovedì inizierà il mondiale in Russia: scommetto che avrà più share l’ennesima puntata di The Big Bang Theory o il Commissario Montalbano, preceduto da una puntatona di Techetechete, mentre su gli altri canali ci sarà l’ennesimo programma politico soporifero per amanti della valeriana televisiva. Ed ecco che l’italiano medio, preso da una nostalgia calcistica infantile, smetterà di esser c.t. o direttore sportivo, andrà a cercare il suo vecchio pallone Tango dal ripostiglio. Prenderà il telefono ma non manderà nessun messaggio, chiamerà direttamente gli amici chiedendo di tornare tutti al parco, o al campetto, quello di qualche tempo fa, dove il pallone correva veloce, velocissimo, come gli anni che sono passati da quando eravamo consapevoli che le estati che finivano con numero pari ci avrebbe promesso serate davanti alla tv a tifare per la Nazionale. Il calcio è bello in tutte le sue forme e sfumature, bisogna essere sportivi e leali, ma un Mondiale senza Italia proprio non si può vedere.
IL PARLAFUS
Foto: FIFA.com
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