L'Italia di Roberto Mancini, ieri sera, riesce a perdere anche con l'Austria. Il ct marchigiano si trova sempre più in bambola sia negli uomini che nelle formazioni. In Austria si presenta con un inedito 3-4-3 inadatto per le caratteristiche dei giocatori. A chi gli chiede, in conferenza stampa, se questo sia il modulo che sta' pensando per il futuro lui risponde prontamente, mettendo le mani avanti, che e' solamente provvisorio e gli serve per testare i giovani che si sono messi in luce nel nostro campionato.
Sfortunatamente sappiamo bene che il Mancio non sa più che pesci prendere dopo la sua decisione di abbandonare il suo 4-3-3 spregiudicato. Nelle partite precedenti si era affidato al 3-5-2, quasi in un moto nostalgico di voler tornare ai tempi di Conte. Disgraziatamente per lui non si possono ignorare i tanti esterni che il nostro campionato ci offre (penso ai vari Politano, Berardi, ecc ecc). Vederli sacrificati in panchina (penso proprio all'esterno del Napoli) e' veramente triste, in nome di un modulo che dovrebbe garantire sicurezza e stabilita'.
Questa non e' la direzione giusta. Bastava che il nativo di Jesi continuasse a riproporre il 4-3-3, ma in una versione meno offensiva e più attenta all'equilibrio, invece di diventare un 2-3-5 in fase offensiva.
L'Italia, dopo i vittoriosi Europei, si vedeva già dalle prime partite che non aveva più' benzina nelle gambe per il dispendioso modulo adottato. Il 4-3-3 del Mancio fiacca i terzini che devono correre per tutto il campo in fase offensiva. Questo spiega i pareggi con squadre mediocri che non ci hanno permesso di qualificarci ai mondiali. Non bisognava fare terra bruciata di tutto ma rivede e correggere il 4-3-3 che rimane il modulo più' adatto per le tante mezzali ed esterni che la Serie A ci offre.

Della partita non c'è davvero molto da dire. E' stato uno strapotere dei rossi austriaci. Gli azzurri (ieri vestiti di bianco) hanno solo tentato di riaprire la gara con poche fiammate. L'Austria si vedeva che era abituata a giocare con questo modulo mentre noi eravamo in difficoltà fin dall'inizio, specialmente in difesa dove Gatti ha ballato tutta la partita e Di Lorenzo non riusciva a coprire tutto il campo. Il vantaggio di Schlager e' arrivato da un perfetto contropiede che brucia Donnarumma sul primo palo. Per vedere la prima conclusione degli azzurri bisogna aspettare il 42esimo.
Troppo tardi. Azione personale di Politano che viene chiuso in calcio d'angolo. Il secondo tempo si riapre con il leitmotiv del primo: l'Italia sempre schiacciata dietro, che non riesce a ripartire, con gli avversari che spadroneggiano.

Al 35 esimo Alaba chiude i giochi con un destro perfetto su punizione che si spegne alle spalle di Donnarumma incolpevole. Le speranze degli azzurri si spengono sul tiro di Chiesa che termina alto. Questa partita e' un enorme campanello d'allarme per la federazione che deve correre ai ripari: Mancini e' allo sbando ormai ed urge un cambiamento suggerirei il nome di Ranieri. Tecnico esperto che, se chiamato, riceverebbe un encomio alla sua carriera molto lunga. La panchina della Nazionale sarebbe il coronamento del suo curriculum da tecnico. Fatta questa esperienza chiuderebbe nel migliore dei modi.