Serviva l'amichevole in Ungheria, contro una formazione semi sconosciuta, per allontanare i pensieri da un mercato che non regala soddisfazioni. Serviva rivedere i "nostri ragazzi", padroni del campo. Serviva una vittoria inutile, quanto un frigorifero al Polo Nord, ma necessaria, perchè l'umore del tifoso medio rossonero è pari a quello del turista pronto a partire per vacanze esotiche, ma che scopre uno sciopero di una settimana di tutte le compagnie aeree.

Nella partita di ieri, persa dal Milan per 3 a 2, ci sono tutti i segnali di una stagione che si sta incanalando nel verso sbagliato, senza voler intervenire. Tanti piccoli dettagli, apparentemente ininfluenti, che potrebbero tranquillamente non meritare alcun commento, ma facendolo ci si accorge che prende forma un ostacolo che sarà insormontabile per competere per vincere, di cui tutti conoscono le cause, Dirigenza per prima, ma a cui sembra che non si possano trovare le risposte necessarie. Proviamo allora a fare un'analisi generale di quello che abbiamo visto. Venti giorni all'inizio del campionato. Con Kessie a Barcellona, Romagnoli passato alla Lazio e Kjaer ancora in fase di riabilitazione, il Milan si avvicina al primo incontro casalingo, contro l'Udinese, ben lontano dall'essere al completo e pronto, oltretutto dovendo giocare contro una squadra che negli ultimi anni ci ha sempre regalato dispiaceri.

Più degli acquisti, sempre problematici, sono le uscite a lasciare ancora molti dubbi su quali siano le reali intenzioni della Dirigenza. Nello specifico, Bakayoko farà ancora parte di questo gruppo o sarà destinato a partire ? Messias e Salamandra saranno ancora le uniche soluzioni a disposizione di Mister Pioli sulla fascia destra ? Ma specialmente, Diaz e Rebic, quale rendimento sapranno garantire ? Una differenza non poi così secondaria da cui dipenderanno i risultati della prossima stagione. Nell'amichevole di ieri Mister Pioli schiera inizialmente i giocatori con più giorni di allenamenti sulle gambe. Mancano Pobega e Bakayoko, per affaticamenti muscolari e quindi a fianco di Tonali gioca il giovane Brescianini, destinato comunque ad andare in prestito in qualche formazione, più di serie B che di A. Pronti, via e la squadra Ungherese del ZTE è subito in vantaggio. Il gol nasce da calcio d'angolo, complice una dormita generale, palla a centro area e gol. E' passato un minuto e mezzo dal fischio d'inizio. Il Milan cammina e gli ungheresi corrono, aggiungendo anche qualche fallo di troppo, più doloroso che intimidatorio, ma comunque utile per spezzare il poco gioco proposto dai rossoneri e poter difendere compatti e ordinati. Non è ancora scottato il ventesimo minuto e il Milan perde 3 a 0, solo perchè il quarto tiro scagliato verso Tatarusanu ha sbattuto sul palo. Sua la dormita più determinante sul secondo gol. Non potendo sostenere il ritmo imposto dalla formazione di casa, servirebbe affidarsi alla tecnica, facendo correre la palla e approfittando degli spazi vuoti, ma purtroppo con un Tonali probabilmente molto affaticato dai carichi fisici imposti a Milanello e ben distante da una condizione accettabile, fatica nel riuscire a trovare spazi utili. Al suo fianco, Brescianini è troppo timoroso e Diaz è totalmente evanescente. Se Kalulu si dimostra già pronto, Gabbia non fa nulla per usufruire di questa possibilità e dare un segnale alla Dirigenza su quale scelta fare. Nella pochezza generale, le corse di Ballò Tourè e Messias, sembrano sufficienti per raddrizzare la partita. Il primo conquista il rigore che Giroud trasforma in gol e il brasiliano confeziona due palle gol, la prima sciupata dal centravanti francese, per l'occasione con la capigliatura platinata e la seconda da Rebic, troppo goffo e confuso, quasi "preoccupante", visto che su lui poggiano molte delle speranze per la nuova stagione, lunga e impegnativa. Nel secondo tempo bisogna aspettare il 60 minuto per vedere l'ingresso di molti titolari. Il gioco cambia totalmente per fluidità e azioni di attacco e il Milan sfiora più volte il gol, realizzando il secondo con Krunic, ma perdendo ugualmente l'incontro. Merita una citazione Adlì. Ho scritto più volte che avendolo seguito molto, lo scorso anno, nutrivo moltissimi dubbi sul suo rendimento. E' bastato che giocasse la palla di prima, o con pochi tocchi, rispetto ad un anno fa e sembra totalmente diverso. Meglio sicuramente di Diaz. Bene Tomori, Theo e Calabria, mentre Maignan compie un unica parata mostrando le sue doti. Male Salamandra, involuto Maldini la cui carriera appare a rischio, se non inizia a giocare con continuità, mentre un Leao a sprazzi fa già intuire quante gioie e quanti dolori ci possa regalare ad ogni partita. Si perde quindi, dopo tantissimi mesi, dopo quel Milan Spezia dove anche il pareggio ci sarebbe stato stretto. Ma mentre in quella partita la squadra era solida e pronta alla volata finale, ora appare chiaro quanti e quali elementi della rosa attuale che è bene ricordarlo è ancora composta da 25 giocatori, non sembrano all'altezza della situazione.

Sono venti giorni che si parla solo di CDK, il talento belga da cui dovrebbe dipendere gran parte del futuro della squadra allenata da Mister Pioli, ma per quanto abbia una fiducia smisurata in Maldini e Massara, questa strategia mi è di difficile comprensione. Per quanto forte, De Kateleare è una scommessa da vincere, mentre le priorità del Milan dovrebbero essere rivolte su tre o quattro certezze da inserire in un organico già vincente. Un giocatore forte e di esperienza è sicuramente Ziyech, il calciatore del Chelsea che guadagna 5,2 mln sterline che al cambio sono 6 mln euro circa LORDI. Per prendere 3,3 netti in Italia con decreto crescita al lordo vengono circa 4,3 ma anche fosse senza decreto crescita sarebbe ampiamente sostenibile. Romagnoli da solo di stipendio prendeva 10,1 lordi. Di fatto con il solo stipendio tagliato ci si potrebbe pagare quello di Ziyech e Sanches messi assieme e avanzerebbero anche soldi.

Si perde in Ungheria e ciò non sarebbe preoccupante, viceversa sono le incertezze e le titubanze che iniziano a scalfire le nostre certezze. Poi lo sappiamo, lo abbiamo imparato, al Milan è molto più facile vincere lo scudetto, che fare mercato.