Per 80' il Milan, pur privo di Ibrahimovic, ha dato spettacolo contro il Bodo, segnando 3 belle reti e creando 5-6 palle gol clamorose. Il Milan, tuttavia, ha sbagliato tanto e non solo in attacco, visto che ha regalato ai norvegesi 2 gol evitabili, trascorrendo 13 minuti finali (10' più recupero) da incubo. La stanchezza ha lasciato, infatti, i rossoneri in balia degli scandinavi, fisicamente più in forma, che hanno mancato l'occasione del pareggio al 92'. La partita Milan - Bodo, preliminare di Europa League, sta tutta qui.

Se lo Shamrock Rovers era una squadra di gagliardi semi-professionisti, il Bodo si è rivelato, tutto sommato, un'onesta compagine di livello medio, con il vantaggio di avere più gamba dei rossoneri. Questa gamba, però, vista la differenza tecnica fra i 2 team, non sarebbe bastata a impaurire il Diavolo, se questi non avesse fatto la cicala che in estate sciupa e regala, per poi patire l'inverno. In realtà, ciò che ha creato problemi al Milan non è stato tanto il Bodo, quanto lo stesso Milan.

La prima crepa evidenziata dai rossoneri è stata l'incapacità di tradurre in gol il gran numero di occasioni create, già notata contro lo Shamrock e contro il Bologna. Ieri la cosa è apparsa ancora più evidente, con l'aggravante che, le incertezze di Gabbia a Dublino, sono apparse amplificate dal fatto che il Bodo era un gradino più in alto dei Corsari del Trifoglio (traduzione letterale di Shamrock Rovers...). In occasione del primo gol e al 92', quando il Bodo ha avuto l'occasione per pareggiare, il giovane centrale rossonero è apparso incapace di tenere l'avversario, facendosi anticipare di netto. Per buona misura, in occasione del secondo gol scandinavo, anche Gigio Donnarumma è mancato all'appello, partendo in netto ritardo sulla legnata di un giovanotto interessante, Auge, tanto da non avere neanche il tempo di allungare le braccia verso la sfera. Non è un rimprovero, ma una semplice constatazione.
Sul problema dei gol sbagliati, dovrà lavorare Pioli, perché, con ogni evidenza, non è un problema di giocatori, considerando che i gol sono stati sbagliati anche a Dublino e col Bologna, quindi con Ibra in campo, mentre ieri Colombo, oltre a segnare, ha giocato un'ottimo match. Quanto a Donnarumma, era dal Napoli-Milan 2-2 post-lockdown che non si faceva trovare assopito come in poppante sazio, tranquillo e asciutto in quanto il pannolone assorbe tutto. Capita periodicamente e ricapiterà, quindi archiviamo l'episodio come un incidente di percorso. Il discorso su Gabbia è completamente diverso.
In questo momento il Milan ha un solo centrale abile e arruolato: Kjaer.
Romagnoli è ancora infortunato, Musacchio è disperso e Duarte, se non fosse stato colpito dal Covid, sarebbe stato arruolato, ma solo con un notevole sforzo di fantasia, lo si sarebbe potuto definire abile. Al Milan non serve un solo centrale difensivo, ma ne servono due ed è questo il motivo per cui, oltre a Milenkovic, vengono seguiti Nastasic e Ajer. C'è, comunque, un bizzarro problema a monte, che riporta a Galliani e ai suoi Giorni del Condor, gli ultimi del mercato. Adriano Galliani non era uno sprovveduto, tuttaltro, e sapeva che si rischia parecchio nell'affrontare la prima parte della stagione incompleti (inizio campionato e preliminari di coppa) o, magari, completi con la squadra da riallineare per l'arrivo recente dei rinforzi. La proprietà, tuttavia, a partire almeno dalla metà degli anni 2000, gli poneva vincoli pesanti di spesa (vendi prima di comprare) o sbloccava gli acquisti solo dopo l'eventuale superamento del preliminari di Champions. La rigida applicazione di questo diktat della proprietà, nel 2006, costò ai rossoneri Ibrahimovic, che fu acquistato dall'Inter prima che il Milan affrontasse il ritorno al Maracanà di Belgrado contro la Crvena Zvezda, più nota come Stella Rossa. La bizzarria sta nel fatto che ancora oggi, con il Milan nelle mani di Elliott, si attendono i Giorni del Condor, quasi che questo tipo di mercato sia ormai nel DNA della società. Eppure, aspettare la qualificazione a una coppa europea per investire, può significare anche mancare la qualificazione a quella coppa, che poi è quello che potrebbe accadere in questa stagione, stante la inadeguatezza della squadra al centro della difesa. Penso che il bilancio vada tenuto d'occhio, sì, ma considerando che con la difesa completa la qualificazione sarebbe stata più certa,  forse un rischio calcolato lo si sarebbe potuto correre, no? Certo viene da ridere amaramente al pensiero di tutti quelli convinti che, andato via il povero Galliani, non avrebbero più atteso i Giorni del Condor.
Sul gol del 2-1 Colombo ha ricordato Inzaghi o il Paolo Rossi dei bei tempi, che si facevano trovare al punto giusto nel momento giusto, per poi azzannare il pallone voraci come belve da preda. Mi è venuta, anzi, in mente una frase di Ciotti alla radio: "Arriva Rossi come un falco"... sì, ieri Colombo è piombato sulla palla come un falco. Anche Maldini, subentrato a Colombo nel secondo tempo, non mi è dispiaciuto.

Ora si passi al Crotone e al Rio Ave, cercando di essere meno cicale e di capitalizzare di più quanto si costruisce.
Mi raccomando, bamboli, mi raccomando...