Difficile dimenticare gli alti e bassi della primavera 2020/21 in casa Milan, caratterizzati da capitomboli roboanti e autentiche imprese inaspettate quando ogni obiettivo sembrava spezzato.
Per quasi tutto l'inverno i rossoneri avevano persino accarezzato il sogno scudetto, ma punto dopo punto l'Inter aveva sgretolato la resistenza rossonera, quando nel febbraio il derby di ritorno diede un verdetto inappellabile sul disequilibrio determinatosi tra le due rivali.
La classifica dopo quella partita evidenziò un solco di 4 punti in favore dei nerazzurri, ma la differenza la fece il contraccolpo psicologico dei rossoneri, in conseguenza della durissima sconfitta.
Come un pugile che colpito d'incontro al mento per alcuni interminabili secondi sembra aver perfettamente incassato il colpo ed in grado di reagire, il Milan supera bene la difficile trasferta a Roma con i giallorossi (1-2), pareggia a San Siro con l'Udinese e viola il campo del Verona; dal turno successivo -siamo a metà marzo- il Milan va in crisi: 0-1 in casa nel confronto diretto con una rivale Champions, il Napoli.
Il 21 marzo il diavolo ha un colpo di coda a Firenze (2-3), ma nel turno successivo, il 3 aprile, la mediocre Samp si porta a casa un buon pareggio, nero presagio di un aprile orribile per i rossoneri, che perdono e male con Sassuolo (1-2) in casa e 3-0 all'olimpico con la Lazio.
Per fortuna a maggio i rossoneri si riprenderanno così bene da finire al secondo posto e qualificati in CL., ma il brutto rendimento di marzo-aprile resta.
Sembra che la storia si stia ripetendo pari pari e non può trattarsi di un caso; i pareggi con Bologna e Torino richiamano più o meno quelli dello scorso anno con Udinese e Sampdoria e la classifica comincia a evidenziare il preoccupante avvicinamento interista, con i nerazzurri che hanno una partita in più da giocare.
Che la primavera sia il festival dei profumi e dei colori, il rinascere della natura dopo la lunga pausa invernale e soprattutto che invogli alla positività e alla gioia di vivere è un fatto certo; ma al Milan sembra che essa porti non solo gioie ma soprattutto dolori e delusioni.
Forse non sarebbe sbagliato se -invece di interrogarsi su arbitri, contemporaneità delle partite e altre amenità del tipo- in Casa Milan si facesse attenzione sulle cause di un evidente calo prestazionale nei mesi topici della stagione, che guarda caso sono poi quelli decisivi per la vittoria dello Scudetto.
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