Verona, 21 dicembre 2008, allo Stadio Marcantonio Bentegodi si sta giocando Chievo-Genoa, è l'83esimo minuto quando dalla panchina subentra un ragazzino poco più che sedicenne, gli addetti ai lavori sanno benissimo chi sia, nel Campionato Primavera ha già fatto parlare di se, non a caso diventerà il più giovane esordiente della storia del Genoa, quel ragazzino era Stephan El Shaarawy.
Nella Stagione successiva collezionerà altre due gettoni in Serie A, dopo aver portato il Genoa Primavera a vincere lo scudetto.
Stagione 2010/11, Stephan va in prestito a Padova, in cadetteria. 29 presenze e 9 reti per il giovane 17enne, un Padova trascinato fino ai Play Off e il Calcio che conta che comincia ad accorgersi davvero di lui.
El Shaarawy è un predestinato, non ci si può più nascondere. Non si nasconderà il Milan che decide di investire su di lui ben 7Mln, più il cartellino di Alexander Merkel, per portarlo a Milanello.
Il Faraone resterà in rossonero quattro stagioni, con una, quella 2012/13, da incorniciare. Stephan metterà a segno 16 Gol in Serie A in 37 presenze, non male per un ragazzo appena ventenne.
Da qui il declino, i troppi infortuni sembrano compromettere definitivamente la carriera di un ragazzo che sembrava destinato a far parlare di se per molti anni, dopo due stagioni il Milan si convince a liberarsi di lui, destinazione Monaco.
Un amore mai sbocciato, il punto più basso della carriera del giovane Faraone, i sei mesi in Francia trascinano Stephan nel baratro, un talento oramai perso, il calcio si può scordare di lui.
26 Gennaio 2016, arriva l'ultima chiamata, non una qualunque, El Shaarawy approda alla corte di Luciano Spalletti, in una Roma lanciatissima verso la corsa Champions.
Stephan accetta immediatamente, sa che non può più sbagliare.
"Prometto serietà, impegno e umiltà. Sono qui per dare una svolta alla mia carriera”
Queste le prime parole in maglia Giallorossa.
Il 30 gennaio 2016, esordio all'Olimpico nel match contro il Frosinone, la Roma vince 3-1, El Shaarawy segna un bellissimo Gol di tacco al volo.
La Fenice è risorta. Il Faraone è tornato.
A due anni di distanza si legge 29 Gol in 106 presenze in maglia Giallorossa, alcuni dei quali non affatto banali, come la splendida Doppietta contro il Chelsea.
Impegno, sacrificio, lavoro, nessuna parola fuori le righe, rendimento. Sono questi gli ingredienti della rinascita del Faraone.
In un mercato sempre attivo, come sappiamo essere quello di Trigoria, le chiamate non sono mancate, la Fiorentina è pazza di lui, in Cina sarebbero pronti a coprirlo d'oro.
Su ElSha, però, è stato posto il veto, il veto da parte di Monchi, condiviso da Eusebio di Francesco, perchè di talenti come El Shaarawy (secondo marcatore della Roma dopo Dzeko ndr) ce ne sono ben pochi.
Il Faraone si è preso Roma e Roma se lo tiene stretto.
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