Napoli-Inter, 90esimo minuto. Un Napoli un po' stanco dopo una partita in cui ha corso molto alla ricerca del gol del vantaggio, subisce un contropiede di Perisic, ma Koulibaly riesce a bloccare con mestiere il croato rifugiandosi in calcio d’angolo.
Corner di Candreva, arriva da dietro Skriniar che di testa colpisce la palla, Reina non trattiene, la tocca Icardi che la butta in rete. Il Var conferma la validità dell’azione. Solo il tempo di riprendere il gioco e l’arbitro fischia la fine. L’Inter espugna il San Paolo con una partita cinica e grazie alla fortuna, alle parate di Handanovic e ai 5 legni colpiti da Martens e compagni, porta a casa i 3 punti scavalcando il Napoli e portandosi in solitaria al primo posto in classifica.
Questo era il delitto perfetto sognato da Spalletti (e naturalmente anche dai tifosi nerazzurri) alla vigilia. Contro una squadra che fa del possesso palla, degli inserimenti veloci, della copertura dello spazio, le proprie armi migliori, rinunciando alla punta centrale più statica ma schierando 3 attaccanti veloci e tecnici, il modo migliore di posizionarsi in campo non poteva che essere quello di chiudere gli spazi dietro, abbassare gli esterni all’occorrenza, colpire di rimessa o contropiede che dir si voglia. L’aveva già fatto con la Roma, squadra che gli dava maggiori certezze rispetta all’Inter attuale, a maggior ragione era l’unica tattica che poteva portare a qualcosa.
Mentre la fase difensiva ha retto bene grazie anche a super Handanovic, il delitto è stato imperfetto perché la fase di contrattacco non è sempre stata all’altezza. Icardi non ha le caratteristiche di contropiedista, è molto migliorato nella fase di non possesso palla ma il meglio lo da in area di rigore. Con Eder il tecnico ha cercato di dare più velocità palla al piede ma alla fine il risultato non è cambiato.
Per il momento ci dobbiamo accontentare di questo, consci che è il massimo che possiamo ottenere. Ma il compito dell’allenatore è quello di alzare sempre più l’asticella alla ricerca di una perfezione che ci consenta di vincere più tranquillamente con le piccole e le medie squadre e magari essere più propositivi con le grandi.
Il campionato per ora dice che siamo una delle 5 sorelle (con le romane, Napoli e Juventus) che, con differenti possibilità, lotteranno per il titolo e le posizioni Champions. Il gruppo iniziale ha perso il Milan ma potrebbe accogliere qualche sorpresa come la bella Sampdoria di Giampaolo guarda caso la nostra prossima avversaria.
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