L'Inter e il Milan stanno trovando dopo anni una bozza di accordo sulla questione San Siro, si parla di costruire lo stadio in una zona limitrofa a San Siro con la demolizione di quest'ultimo; queste sono le intenzioni dei due club, stando a quanto si legge a giro.
Tutti gli amanti del calcio non vorrebbero vedere un Tempio del calcio sgretolarsi al suolo e finire nell'album dei ricordi, vorrebbero invece vederlo con una seconda pelle, restaurato in chiave moderna ma che abbia delle radici della sua storia.
Anche il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha voluto dire la sua dicendo: “San Siro deve continuare ad esistere e preferirebbe il restauro, oppure l'idea del nuovo stadio può prendere campo affinchè resti comunale magari concordando una concessione nel lungo periodo”.
Al solo pensiero di “San Siro”, o “Meazza”, automaticamente ci tornano in mente ricordi di tutti gli incontri indelebili nella storia del calcio, italiana ed europea e se vogliamo andare ancor più nella melanconia pensiamo solo ai Derby della Madonnina!
Ti vengono in mente i presidenti Berlusconi e Moratti, i quali gioivano nel vedere i tifosi felici e entusiasti di supportare due club blasonati tanto che hanno anche rischiato un po' nei bilanci.
Hanno fatto i salti mortali per portare calciatori del calibro di: Van Basten, Rijkaard, Savicevic, Vieri, Ronaldo, Pirlo, Cafù, Kakà, Zanetti, Ibrahimovic, Stankovic, Cambiasso, Milito, Baggio, Crespo e molti altri (nostalgia canaglia).
Ahimè torniamo alla realtà e parliamoci chiaro: questi presidenti non esistono più, è un dato di fatto.
Non dico Inter o Milan, in tutto il mondo. Non esistono più quei presidenti che prima di tutto erano i primi tifosi, poi presidenti e poi imprenditori. Oggi conta il bilancio, conta il fatturato, conta il fare soldi, anche il vincere un trofeo non ha più quel gusto di onnipotenza, viene visto invece come vincere dei soldi, a quanti soldi ti entrano nelle tasche se ti qualifichi alle competizioni e quanti te ne intaschi se raggiungi la fase ad eliminazione diretta.
Questa panoramica incide molto sulla questione San Siro: Se alla fine la decisione finale prevede il restauro, I due club milanesi dovrebbero “emigrare” per delle stagioni in altri stadi. Altrimenti, se procedesse l'idea dello stadio nuovo, verrebbero limitate le spese economiche e anche le tempistiche sarebbero migliori: 2 anni e 6 mesi per lo stadio nuovo contro i 4-5 anni per il restauro.
L'ago della bilancia è palesemente verso il nuovo stadio perchè se la guardiamo tutta la questione con logica ha solo vantaggi questa scelta, non gli si può dire assolutamente niente.
Ma per amore di un club, per delle emozioni che ci ha regalato quella “struttura”, possiamo anche andare contro alla logica, no?
Purtroppo il mondo del calcio è un mondo cinico e freddo, senza più quei sentimenti che un tempo lo rendevano ancor più bello di quello che è ora..
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