La stagione 21/22 volge verso l'epilogo e potrebbe rivelarsi come l'ultima da professionista di uno dei più celebrati calciatori della Storia del calcio, Zlatan Ibrahimovic.
Se si esclude il periodo da ottobre a gennaio, dove il nostro è riuscito a giocare con buona continuità e a regalare alla tifoseria rossonera un quorum prestazionale di tutto rispetto, costituito da 8 goal e 2 assist, il resto della stagione lo ha visto costantemente afflitto da problemi fisici, che ne hanno limitato l'impiego.
Ci si ritrova quindi a 6 giornate dalla fine del Campionato, oltre che alla semifinale di ritorno di Coppa Italia, sapendo in partenza che sia col Genoa (prossimo turno di campionato) che con l'Inter (coppa Italia) l'attaccante svedese non sarà presente; ben che vada potrebbe ritornare tra i convocati per le ultime cinque e-si spera- per l'eventuale finale di coppa.
Sei partite decisive perchè Ibrahimovich assuma la decisione di continuare a fare il calciatore anche nella prossima stagione, oppure arrendersi all'età e ai malanni fisici e appendere gli scarpini al chiodo.
Zlatan ha già candidamente confessato il panico che lo attanaglia quando pensa a questa seconda possibilità; il suo carattere forte, il suo senso di onnipotenza, il suo smisurato orgoglio e la voglia di primeggiare dovrebbero piegarsi all'inesorabile avanzare del tempo.
Lui non ha certo ancora deciso e in cuor suo spera di vedere presto incoraggianti segnali dal suo fisico, segnali che lo inducano a pensare di rischiare e far rischiare al club una nuova stagione con il suo nome figurante nella rosa.
Non è una questione collettiva: che il Milan vinca o no dei titoli non influirà nella sua decisione, perchè nessuno al Milan gli ha chiesto di vincere titoli; la sua missione era riportare il Milan tra i top club, renderlo competitivo ai massimi livelli in Italia e farlo rientrare abitualmente tra le partecipanti alla Champions, élite del calcio europeo. Missione compiuta. Vincere semmai sarebbe la classica ciliegina sulla torta.
Non è neppure una questione economica, non si tratta di elemosinare qualche ultimo milione di stipendio, che nulla aggiungerebbe al ricchissimo patrimonio del campione svedese; al contrario Ibra sa bene che il club non è per nulla incline a confermargli lo stipendio attuale e che - dovesse decidere di continuare - vorrà cautelarsi dal perpetuarsi delle sue defaillance, magari con un contratto legato all'utilizzo.
Semmai ciò che potrebbe spingerlo a decidere di continuare è la possibilità di fare qualcosa che nessuno prima di lui è mai stato capace di fare; per esempio essere il calciatore più longevo ad alto livello in assoluto; per esempio quello che riesce a segnare gol in Europa in età più avanzata; per esempio quello che riesce ad andare in doppia cifra nella classifica marcatori alla sua età...
Per dirla in breve Ibra avrebbe voglia di stupire ancora e allora sì salutarci, mentre lo stiamo ammirando, ancora una volta, l'ultima da calciatore, a bocca aperta!
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