Il nostro viaggio tra i giocatori brasiliani che hanno giocato o giocano in Italia continua a Genova, precisamente dallo stadio Luigi Ferraris.

Vi presento i verdeoro in Italia: Genoa

Dal 2003, l'anno dell'inizio dell'era Preziosi, il Genoa si è trasformato in una squadra multietnica. In ogni finestra di mercato il presidente rossoblù porta una miriade di giocatori in Liguria, molti dei quali provenienti dal Sud America. Come dimostrano i numeri, sono pochi i giocatori a rimanere al Genoa dopo la prima stagione, finendo nella spirale di trasferimenti creata ogni anno dal presidente. Malgrado non ci siano giocatori brasiliani attualmente al Genoa, sono passati in Liguria ben 32 verdeoro, su tutti Rubinho e Branco. Andiamo a ripercorrere le loro fortunate carriere.

Branco e il gol alla Sampdoria

Cláudio Ibrahim Vaz Leal (Bagé, 04/04/1964), meglio noto come Branco, inizia la propria carriera nel Guarany di Bagé, piccola squadra dello stato del Rio Grande do Sul. Dopo le esperienze in patria con Internacional e Fluninense, si trasferisce in Italia, al Brescia, per due stagioni. Dopo altre due annate al Porto, culminate con la vittoria del campionato e della supercoppa di Portogallo. Il ritorno in Italia arriva nel 1990. Il Genoa lo acquista e per tre stagioni gli affida la fascia sinistra della difesa; Branco ripaga con lo spettacolare futebol brasiliano che gli scorre nelle vene. È ricordato sempre con molto affetto dai tifosi rossoblù, soprattutto per un gioiello su punizione che regalò la vittoria in extremis in un derby con la Sampdoria. In 86 gare segna la bellezza di 11 gol, dimostrandosi sempre all'altezza della maglia genoana. Il culmine della sua carriera è però successivo alle fortunate stagioni genoane. Nel 1994 si laurea campione del mondo con la Seleção.

Rubinho, il recordman della promozione in A

Ruben Fernando Moedim (Guarulhos, 04/08/1982), meglio noto come Rubinho, inizia la carriera nelle giovanili del Corinthians, squadra con la quale esordisce nel 2001. Dopo tre stagioni a fortune alterne (nominato anche tra i migliori giovani da Don Balón), si trasferisce in Portogallo, al Vitória Setúbal. Nel 2006 arriva al Genoa e si impone subito come titolare, cambiando il volto della retroguardia rossoblù. Grazie a lui il Genoa conquista la promozione in Serie A e nelle successive due stagioni due ottimi piazzamenti (rispettivamente decimo e quinto posto). Nelle stagioni liguri mette insieme ben 103 presenze, diventando così il brasiliano più presente nella storia del Genoa. Passa il resto della carriera tra Palermo, Livorno, Torino, Juventus (dove conquista 4 scudetti, 2 coppe Italia e 2 supercoppe), Como, un rientro lampo al Genoa, fino a chiudere con l'Avaí.

I brasiliani di ieri

Adesso diamo spazio anche all'altro lato della medaglia, la maledizione ligure che ha colpito la maggior parte dei brasiliani finiti al Genoa, molto spesso lasciati partire dopo pochissimi mesi. La storia dei calciatori brasiliani nel Genoa parte da molto lontano. Il primo acquisto è alla fine degli anni '30, l'attaccante Elisio Gabardo è il primo brasiliano ad indossare la maglia rossoblù. Fino alla metà degli anni '60 abbiamo una discreta quantità di verdeoro in Liguria. Si alternano negli anni Davide Curti, Mario Di Pietro, José Germano e Almir Pernambuquinho, senza regalare particolari gioie ai propri tifosi. Per i successivi 40 anni (fino all'era Preziosi), solo 3 brasiliani hanno vestito la maglia del Genoa. Parliamo di Elói, Branco e Paulo Pereira (autore di due ottime stagioni). L'avvento nel 2003 di Enrico Preziosi dà una svolta al mercato del Genoa. La conseguenza? Ben 22 brasiliani negli ultimi 17 anni di storia del club. Di questi però molti non hanno superato sei mesi con la maglia rossoblù. Il primo acquisto brasiliano dell'era Preziosi è Zé Elias (fratello maggiore di Rubinho). In successione sbarcano in Liguria: Thiago Gosling (28 presenze), Anderson (2), Aldair (17/1), Fabiano (66) e Adaílton (30/14). Fermiamoci un attimo su quest'ultimo.

Adaílton, la fantasia al potere

Adaílton è il miglior marcatore brasiliano del Genoa, ha segnato quasi un gol ogni due partite di media. Ma andiamo oltre i numeri. Il brasiliano regalava spettacolo a Marassi, grazie alla sua tecnica infinita ed un innato senso del futebol brasiliano; vedeva cose che i giocatori normali non potevano vedere. Un calciatore di un'altra categoria.

La maledizione continua

Dopo di lui è la volta di Rubinho (103), Wilson (3), Santos (13), Danilo Sacramento (22), Diego Ângelo. Rafinha è il primo grande acquisto brasiliano dell'era Preziosi. Trascorre solo un anno (2010/2011) con il Genoa, ma conquista tutti nelle sue 37 apparizioni, condite da 2 gol. L'anno seguente è addirittura acquistato dal Bayern Monaco. I giocatori arrivati dopo di lui, come molti dei precedenti, sono solo di passaggio e non regalano grandi gioie ai tifosi. Parliamo di Roger Carvalho (9), Zé Love (10), William Lacerda, Anselmo (5). Il periodo sfortunato viene interrotto da due ottimi giocatori, Matuzalém e Edenilson (rispettivamente 36/1 e 48 partite al Genoa) che riescono ad imporsi ad ottimi livelli in Liguria. Dopo di loro ricomincia la maledizione dei brasiliani in rossoblù. Da Bruno Gomes, passando per Gabriel Silva (11) e Sandro (14), e finendo con Jandrei (2), gli ultimi verdeoro al Genoa non hanno mai conquistato il cuore dei tifosi.

Questa è la storia dei brasiliani al Genoa, molti passati inosservati, alcuni rimasti nei cuori dei tifosi liguri.