Helenio Herrera ha rappresentato e rappresenta tuttora a distanza di 21 anni dalla sua morte una leggenda nel mondo calcistico.
Herrera nasce nella capitale dell'Argentina a Buenos Aires il 10 Aprile del 1910. Da piccolo vive nel quartiere "Palermo", un quartiere molto povero della capitale argentina insieme ai genitori con il papà che di mestiere fa il falegname. Successivamente la famiglia si trasferisce in Marocco. Qui inizia la sua carriera da calciatore.
Dopo una lunga carriera da calciatore dalla quale riceve modeste soddisfazioni, intraprende la carriera da allenatore che sarà foriera di vittorie e di gratificazioni. La psicologia, la tattica e la dialettica sono i grandi punti di forza di Herrera. Per lui è fondamentale andare alla ricerca ossessiva del pallone quando la squadra avversaria ne è in possesso per recuperarla. Herrera ha il pregio di far sentire ogni giocatore della rosa importante, anche chi gioca meno ma è inflessibile per quanto concerne le regole e gli orari militareschi.
Con l'Atletico Madrid e con il Barcellona vince 4 titoli spagnoli oltre ad una Coppa di Spagna ed una Coppa delle Fiere. Nel 1960 arriva in Italia all'Inter su esplicita richiesta del Presidente della squadra neroazzurra Angelo Moratti, papà del futuro Presidente dell'Inter Massimo. Con la grande Inter Herrera vince tre campionati nazionali, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Herrera torna a dare lustro e prestigio ad una squadra spenta, senza vittorie e scomparsa a livello nazionale ed internazionale. Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peiró, Suarez, Corso. Sono i giocatori titolari della Grande Inter, Il suo modo di vivere e di allenare è imprevedebile ed eccentrico e le sue frasi ad effetto divengono leggendarie. Nel 1968 si trasferisce alla Roma dove trionfa ancora. Una Coppa Italia e una Coppa Anglo-Italiana sono i trionfi che realizza con la maglia giallorossa. A livello di nazionali nel corso della sua lunga carriera sportiva il Mago, il suo soprannome, allena la Francia, la Spagna e l'Italia. La sua filosofia è che "Un allenatore si diverte quando vince". Herrera ha rivoluzionato il mondo del calcio con la sua intelligenza, con le sue idee innovative e rivoluzionarie e con la sua ilarità. Conclusa la sua grande esperienza di allenatore, continua a lavorare nel mondo del calcio come commentatore sportivo e come giornalista per numerosi quotidiani ed agenzie stampa. Il 9 Novembre del 1997 muore a Venezia, la città in cui si era trasferito, senza che nessuno possa stargli accanto. Le sue ceneri sono poste nel cimitero anglicano evangelico di San Michele in Isola di Venezia.
Il Mago del calcio ha sempre pensato che “Le cose difficili esigono tempo, quelle impossibili ne esigono di più".
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