Da qualche mese nel mirino di tifosi e addetti ai lavori, il portierone sloveno ha risposto a modo suo, sfoderando una prestazione monstre nel derby che è valso all’Inter l’allungo sui cugini milanisti in vetta alla classifica di Serie A.
Supereroe arrugginito. Samir Handanovic arriva all’Inter nell’estate del 2012 con il compito non facile di sostituire Julio Cesar, uno degli eroi del triplete. Nei suoi nove anni in maglia neroazzurra, il portierone sloveno si guadagna il soprannome di Batman: fisico possente ma agilità da felino, la sua specialità sono le prese basse e soprattutto i rigori. Dopo quello parato a Zlatan Ibrahimovic (poi ribadito in rete dallo svedese) nel derby dello scorso ottobre, lo sloveno raggiunge Pagliuca nella classifica dei migliori pararigori della storia della Serie A, con 25 tiri neutralizzati (41 in tutta la carriera). Tuttavia, negli ultimi mesi il capitano neroazzurro è stato più volte oggetto di critiche e in alcuni casi di sfottò. L’età che avanza (37 anni il prossimo luglio), rendimento meno costante (fino a un mese fa erano 7 i gol subiti in più rispetto alla passata stagione), errori pesanti: il mancato tuffo su Pellegrini e Mancini nell’ultimo Roma-Inter e la papera confezionata in collaborazione con Bastoni nella semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. I superpoteri del portiere sloveno appaiono dunque arrugginiti e si fanno già ipotesi sui possibili successori: Radu, Padelli e Filip Stankovic, figlio di Dejan, ex centrocampista di Lazio e Inter e attuale allenatore della Stella Rossa di Belgrado.
Il riscatto nel derby. Si sa, nel calcio basta poco per passare dalle stelle alle stalle, ma spesso il percorso inverso è più faticoso, a meno di imprese clamorose. Come quella compiuta da Handanovic, autore nel derby di domenica scorsa di tre salvataggi decisivi in 52 secondi. Minuto 47’: Ibra si mette in proprio e tenta due inzuccate ravvicinate, Handanovic gli sbarra la porta con due interventi prodigiosi. Ma non finisce qui. Perché passa pochissimo e ci riprova Tonali: conclusione a botta sicura dai venti metri destinata ad infilarsi sotto la traversa, ma il redivivo Batman si alza in volo e smanaccia in calcio d’angolo. Tre parate decisive che impediscono al Milan di riaprire i giochi (sul risultato di 1-0 dopo i primi 45 minuti) e che spianano la strada al trionfo nerazzurro.
Nel post partita lo stesso Pioli esalta le prodezze del portiere sloveno, decisivo nel momento chiave della gara: “Era da tanto che Handanovic non parava così tanto e così bene”.
Che l’Inter debba programmare seriamente il dopo-Handanovic è un dato di fatto. Nell’attesa però può contare ancora sul suo supereroe che, nonostante qualche défaillance, si conferma uomo determinante.
Chiara Saccone
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