Gennaro Ivan Gattuso, per il mondo intero Rino, ha lasciato il Milan. Il suo Milan. L'ha fatto dopo aver preso la squadra in grossissime difficoltà e averla portata quasi in Champions. Ma non è solo per questo che l'Italia intera, in primis i milanisti, al buon Rino devono dire solamente una parola: GRAZIE.
Grazie Rino per esser riuscito a sopportare situazioni spigolose come quelle di Bonucci e Higuain, tanto osannati e divinizzati al momento dell'approdo in rossonero quanto capaci di scombussolare l'ambiente al momento della cessione, con conseguente pressione mediatica da sopportare e smorzare per il bene del gruppo, messo tra l'altro sempre prima davanti ad ogni cosa.
Grazie Rino per esser sempre stato schietto e coerente durante le tue interviste, nonostante fossi incalzato da domande fastidiose riguardo il tuo futuro da allenatore già dopo un mese che ti sedesti sulla tua panchina. 18 mesi di voci di mercato: diciotto mesi di "Chi sarà il prossimo allenatore del Milan?". A prescindere dai risultati ottenuti, probabilmente, c'è chi ti deve dire grazie ma anche chi ti deve dire scusa.
Grazie Rino per aver riportato in una società blasonata l'idea che i fatti interni si risolvono nello spogliatoio e non sui social. C'hanno provato in tutti i modi i tuoi giocatori a farti perdere le staffe, ma tu hai sempre mantenuto un certo applomb (strano da dire eh...) salvo poi risolvere tutto a tu per tu.
Grazie Rino per aver dimostrato a tutti che i soldi non sono tutto nella vita: non hai mai chiesto un rinnovo di contratto, un aumento di stipendio e hai rinunciato ad altri due anni di salario. Sicuramente i soldi sono importanti per carità, ma l'amore per una squadra, la fede e quant'altro conta di più. Almeno per te.
Onore a te Rino che sei riuscito a sorvolare sulle battute di gente che il calcio lo guarda dalla TV e di mestiere fa il politico che avrebbero voluto darti lezioni come se tu fossi l'ultimo arrivato: facile dire attaccare, aumentare le punte, giocare bene quando all'equilibrio della squadra tanto ci dovevi pensare tu.
Grazie Rino (e questo magari te lo dedicano i tifosi milanisti) per esser riuscito a dare un barlume di gioco, un'impostazione tattica, un'idea di gioco, ad una squadra che, francamente, prima di te era un disastro. Nel calcio l'estetica conta, ma i punti ancor di più. Specie col materiale che hai avuto a disposizione, con un mercato mai fatto da te ma dalle varie vicessitudini societarie a cui sei sempre stato sottoposto accentando in toto.
Grazie Rino per averci ricordato, anche dalla panchina, che le cose si conquistano col sudore e con la fatica. Non avrai mai avuto la faccia buona e bellina, ma noi italiani preferiamo di gran lunga la tua da cattivo con gli attributi.
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