Francamente non mi aspettavo di trovare un'Inter così in palla in Champions League. Dopo numerosi anni di astinenza immaginavo che le difficoltà di un ritorno nella massima competizione europea avrebbero impedito ai nerazzurri di ottenere un obiettivo che adesso è davvero a portata di mano.
In questo inizio di stagione altalenante nelle prestazioni ma soprattutto nei risultati, un toccasana è stata la rimonta clamorosa contro il Tottenham. Da quella serata magica di San Siro l'Inter sembra semplicemente rinata, non cresciuta. Fino a quel momento la sensazione era stata di una squadra fragile, poco convinta delle proprie possibilità, forse ancora in balia dei risultati di alcune stagioni in cui, alla prima difficoltà, il gruppo naufragava. Lo stesso Spalletti ha più volte affermato che la squadra necessitava di personalità, più che di talenti.
Tuttavia la parte finale della scorsa stagione, con l'impresa sfiorata contro la Juventus e l'apoteosi di Roma contro la Lazio, sembrava aver restituito ai tifosi e al calcio nostrano l'Inter dei tempi migliori. Invece, all'inizio di questa stagione qualcosa si è inceppato. Allora, aveva davvero ragione Spalletti. E in effetti a guardare la rosa dell'Inter non si può negare che sia fatta di grandi giocatori, tra l'altro distribuiti in tutti i reparti. La coppia di difensori centrali è di livello europeo; il centrocampo è un connubio di fosforo e forza fisica; l'attacco, incentrato su Icardi, trova il gol con estrema facilità. Forse l'unico neo è la rosa poco profonda. Al di là di Lautaro, di Candreva e di Valero i sostituti a disposizione di Spalletti sono pochi. Ma questo non è un grosso problema: la rosa potrà essere migliorata nei prossimi anni, se l'Inter riuscirà, come penso, a superare il girone di Champions e a centrare uno dei primi 4 posti in campionato. Ed è qui che si gioca il futuro immediato del club.
La qualificazione agli ottavi porta un bel gruzzolo di soldi, con i quali Ausilio potrà condurre una proficua sessione di mercato estiva. Quindi, i nerazzurri non possono lasciarsi sfuggire l'occasione, vieppiù che il girone si è messo particolarmente bene. La partita di ieri sera in Olanda è stata determinante in questo senso. Dando per scontata la vittoria nel ritorno a San Siro, all'Inter sarà sufficiente non perdere a Londra per centrare il secondo posto. Infatti, la vittoria del Barca contro il Tottenham a domicilio lascia presagire una partita comoda al Camp Nou.
Inoltre, sarà la partita della verità anche sotto il profilo emotivo, della personalità: uscire da Londra imbattuti significherà confermare la crescita mentale della squadra. Insomma, un'Inter così in Europa potrà dire la sua anche in campionato, anche se la Juventus sembra davvero inavvicinabile. Ma, si sa, la politica dei piccoli passi paga sempre, e chissà che quanto seminato oggi non possa essere raccolto domani.
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