Diego Godin poteva scegliere di restare all'Atletico Madrid, oppure qualsiasi squadra al mondo, ma lui sceglie l'Italia e l'Inter, proprio l'unica nazione dove si trova Cristiano Ronaldo, l'uomo che ha messo fine alla stagione europea del suo Atletico Madrid e l'ossessione di quello che sembrava un passaggio del turno in Champions League del suo Atletico dopo il 2-0 dell'andata proprio con la seconda rete firmata dallo stesso capitano cochoneiros.
Il ritorno a Torino, che doveva essere soltanto una passeggiata, si tramuta nel peggiore degli incubi per Godin, che si vede un Cristiano Ronaldo in stile Super Sayan che oltre a non fargli vedere una palla che sia una, ne mette tre dietro le spalle di Jan Oblak e manda a casa la squadra spagnola. Dopo quella partita forse Diego Godin si sarà detto "Che figura di M. proprio contro quello che tra cinque mesi (Agosto) sarà un mio avversario in Italia".
Se in gennaio l'uruguaiano era forse entusiasta dell'approdo in estate all'Inter, dopo la figuraccia contro Cristiano Ronaldo ha cominciato ad avere delle piccole ossessioni e un incubo continuo ogni notte, che lo riporta in campo a sfidare quel 'diavolo' pronto a distruggerlo ed umiliarlo sul terreno di gioco con il suo solito "Siuuuuu".
Godin da quella sera di marzo ha perso molto della sua sicurezza, aggiunta anche all'età (32 anni) il suo potrebbe rivelarsi un boomerang negativo per i suoi compagni di reparto e un divenire il nuovo Joao Miranda nel terzetto che comprende le due sicurezze De Vrji e Skhriniar fa davvero paura. Diego Godin non è rilassato, forse poco concentrato, visto che ogni volta che si concentra si vede un "Siuuuuu" che gli si para davanti e l'ossessione non può che crescere nell'attesa di doverlo sfidare di nuovo, proprio tra qualche giorno ci sarà il test amichevole proprio tra le due compagini italiane e cosa ci fa pensare che ritrovarselo davanti non gli porti fin da subito il malumore?
Come dire che nessuno vorrebbe essere nei panni di Godin, quando davanti si ritroverà davanti quello che a tutti gli effetti è l'uomo nero della sua carriera? Forse Godin entrerà in campo a testa bassa, forse non stringerà la mano a Cristiano Ronaldo, ma mestamente si avvierà verso la metà campo dove staziona la sua squadra.
E se fossero entrambi in panchina? Forse Ronaldo sarà fisso sul campo tra le risa e gli schizzi d'acqua tra compagni, mentre Godin potrebbe scorgere da dietro il vetro della panchina con la coda dell'occhio quell'incubo che diviene ogni tanto realtà e quando è reale fa paura, tanta paura, tanto che le gambe fanno giacomo giacomo e non riescono a stare ferme.
Godin forse ha fatto una scelta giusta scegliendo l'Inter in quel di Gennaio, ma forse non ha fatto i conti con quell'uomo nero pronto a fargli vedere di nuovo i sorci verdi.
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